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Cerco di parlare un po' d'Architettura, d'Urbanistica, Arte, Lifestyle, Musica e altro anche se non ne ho le qualità

lunedì 7 luglio 2008

Milano e i musulmani

Moschea di Roma


Quella sopra è la stupenda moschea di Roma, costruita nei pressi di Villa Ada, abbastanza centrale.
Possibile che nella sempre più internazionale e multietnica Milano non si decidano a rimediare questa grave mancanza? Oramai in città ci sono parecchie persone di fede musulmana, credo oramai al secondo posto dopo quella cattolica, si sa che ci sono, ma i governanti cercano di rimediare come con la polvere sotto il tappeto, prima o poi la montagnetta si vedrà.
Eccoci in questi giorni che il problema della "moschea" di viale Jenner (zona Nord Milano) si è trasformato in problema nazionale da finire su tutti i giornali in prima pagina.
Roma appunto, si è dotata di una bellissima moschea, a milano che io sappia, l'unica moschea costruita è quella di Segrate, a ridosso del cimitero di Lambrate. Noterete la grandezza dalla foto aerea, forse Milano sarebbe ora si dia una mossa, se vuole definirsi CIVILE e EUROPEA.
Io credo che quest'incrocio di culture se in modo pacifico porti solo arricchimento culturale. D'altronde i vari incroci di popoli che hanno calpestato il suolo della città han creato la buonissima Cotoletta alla Milanese no?

Moschea di Segrate


Moschea di viale Jenner

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Io la grande moschea la costruirei si, anzi, li ne hanno parecchie, l'africa.

Roberto Arsuffi ha detto...

Bene, vedo che siamo progressisti e civili.
Comunque io credo che si possa convivere con tutto, purché ci sia rispetto da entrambi le parti.

byb ha detto...

ci sono un paio di dettagli: la moschea di roma, è stata perlopiù finanziata dall'estero, in particolare dall'arabia, probabilmente come "simbolo" della presenza mussulmana nella città "santa" del cattolicesimo.
la stessa cosa non sarebbe probabilmente possibile a milano, e soprattutto ora ci sarebbero maggiori controlli, sui finanziatori "esteri", che per roma, rimasero per lo più anonimi, cosa improbabile attualmente per motivi di sicurezza. a detto del ex-ministro Amato.
cioè, le donazioni anonime, sarebbero possibili, in italia, non dall'estero. soprattutto non se enormemente sostanziose.

poi c'è il fatto che in viale jenner, non credo ci sia "ufficialmente" una moschea, ma solo un "centro culturale islamico". a milano la moschea vera e propria, manca.
e la curia cattolica, ha espresso la sua preoccupazione di fronte all'intenzione delle istituzioni di "allontanare" dalla città i mussulmani.
in compenso, è vero che in viale jenner, la situazione non è ben risolta: lo spazio è poco, non è progettato per ospitare i fedeli nei giorni delle funzioni, etc...

fatte queste premesse, è evidente che la città si debba dotare di spazi adeguati, soprattutto di una moschea "servita" da mezzi pubblici, parcheggi, e con spazio sufficente perché i fedeli non debbano pregare sul marciapiede.

è anche sensato ci siano controlli anti-terrorismo, etc... ma si raggiunge l'assurdo quando alcune forze politiche, richiedono di poter valutare i "sermoni" in anticipo. questo alle altre confessioni religiose non viene fatto, quindi non si può fare.
si può intervenire nel caso ci sia incitamento a commettere crimini, non si può però procedere con una censura preventiva.

e chissà quando le amministrazioni e i politici ammetteranno che negare la costruzione di una moschea, per motivi ideologici, è una forma grave di razzismo e xenofobia, contraria all'ordinamento democratico, di cui invece dovremmo andare tanto fieri.

Anonimo ha detto...

Si scrive con una S sola. (Musulmani)
Cmq, gran bel blog!

Roberto Arsuffi ha detto...

Grazie, mi era sfuggito... :-D

Il Bino ha detto...

Io direi che sarebbe ora di smettere di chiamare quel garage abbandonato in Viale Jenner *moschea*...
E sarebbe ora si che si facesse qualcosa, non per spostarli fuori città come è stato più volte proposto, ma per dar loro la possibilità di professare il loro culto in maniera dignitosa.
C'è anche da aggiungere che sono anni che gli abitanti di viale Jenner (ho un'amica che abita propio nel palazzo accanto) protestano per il degrado della zona e dell'edificio, e il bivacco ad ogni ora non aiuta.
Insomma, sarebbe ora di venirsi un po' incontro da entrambe le parti.

Roberto Arsuffi ha detto...

come darti torto, ma qui sembra il paese dei parlaparla e basta.

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