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Milano - Porta Venezia ma anche il resto del mondo, Italy
Cerco di parlare un po' d'Architettura, d'Urbanistica, Arte, Lifestyle, Musica e altro anche se non ne ho le qualità

martedì 27 settembre 2011

Milano, e le sculture amate/odiate


Stefano Boeri, assessore alla cultura della giunta di Milano pare voglia spostare i soprammobili di casa. Tutto ha avuto inizio con la scultura di Cattelan LOVE e la sua temporaneità, la lasciao lì dove la vuole l'artista o la spostiamo altrove? Ora Boeri ha pensato di fare delle domande ai cittadini se vogliono o meno lasciare le sculture sparse per la città dove si trovano o spostarle.
Dico, con tutti i casini che ci sono in comune, proprio questo deve diventare la priorità? E poi, perché?


Il DITO di CATTELAN DEVE RIMANERE LI' DOV'E'.
Piazza Affari è una bella piazza, ma VUOTA, senza quella scultura sarebbe un semplice parcheggio, chi va a vedere una piazza dove c'è un PARCHEGGIO? Come sempre mi chiedo, ma i politici vanno all'estero? I politici dove cazzo vivono?
Basta passare in piazza Affari e notare che ora la gente ci passa a fare le foto, per il DITO, non per imprecare alla Borsa. Certo, se il comune facesse uno sforzo per pedonalizzare sta piazza non sarebbe male. magari una semplice aiuola o sistemazione come avevo fatto qualche tempo fa.






L'AGO e il FILO di Claes Oldenburg, a me piace, molto, è colorata e vivace, si trova in una brutta piazza, forse è più brutto l'intervento della Aulenti, eppure si vuol far fuori questa scultura... ma perché? Non capisco proprio.

Il monumento a PERTINI, in effetti è troppo ingombrante per lo spazio, ma oramai è lì, forse gli alberelli sono troppo voluminosi, e la "scalinata" è inutilizzabile e sporca... basterebbe tenere più pulito...


Il CAVALLO di Leonardo, come avevo già detto, io lo vedrei in un luogo più accessibile, tipo in piazza del Canone, dietro al Castello Sforzesco, dove ricordi a grandi linee la sua originari locazione e sia visibile a tutti. Invece è all'ippodromo, che se non hai molto tempo e non sai dove si trova... ciccia.

Insomma, perché chiedere ai cittadini? A che scopo?

Ah, dimenticavo, altra proposta dell'assessore Boeri, è lo spostare il Quarto Stato di Giuseppe Pellizza dal Museo del 900 a chissà dove... per anni quel capolavoro si trovava a Palazzo Belgioioso, giardini di via Palestro, chi l'ha visto? In pochi, ora è collocato all'inizio del percorso museale, pare persino diventato più importante della gioconda, perché rispostarlo nel vecchio luogo dove in pochi vanno?

Insomma, quando le cose funzionano, perché modificarle?

venerdì 16 settembre 2011

Milano, Palazzo Lombardia è un po' una delusione...

Ieri sono passato in via Restelli a Milano, e ho visto il "giardino" appena ultimato della Regione Lombardia, che dire, onestamente pensavo in qualcosa di meglio.


Ricordo dei vecchi rendering del Palazzo Lombardia dove si vedeva una specie di canale (a ricordo dei famosi navigli) lungo il percorso della via e attorno spazi verdi, alberi ecc... mi piaceva molto, ora tutto questo è stato sostituito da aiuole ovali a mo' di collinetta e da due fontane "sorgive" ovali anch'esse.


Invece ho trovato troppo cemento, aiuole un po' striminzite a dire il vero, e che dire dei Menhir, le pietre lombarde piazzate in modo casuale lungo la via, sistemate come fossero delle statue che non sono, circondate dalla ringhierina e con le luci per l'illuminazione ben visibili (chissà quanto dureranno).
Mentre le fontane (2) sono l'unica cosa che mi piace assieme alle panchine circolari.
Mentre avrei preferito qualcosa di simile al giardino fatto in Place Jean Paul Riopelle a Montreal, magari accompagnato da un bel vascone ce riproducesse il naviglio.

Ora che siamo al 90% del realizzato, posso dire che Palazzo Lombardia è un po' una delusione.

Non è alto abbastanza, io avrei fatto meno corpi bassi e una torre alta almeno 300 metri.
Più giardino sia su via Restelli che su Melchiorre Gioia.
Il Belvedere rimane un'utopia... peccato che come al solito lo si userà in occasioni speciali, ma nn c'avevano promesso il punto panoramico sempre aperto?
Per fortuna che almeno il Lanternone lo tengono acceso... ci mancava anche che nn fosse illuminato.
Gli impianti tecnici a vista li trovo orrendi, specie per un palazzo NUOVO di zecca come questo, ma come si fa a non considerarli da subito?
Speravo in negozi più belli e meno stile mensa, invece...

Mi piace molto la forma sinuosa (anche se nella prima versione la preferivo),  la Piazza coperta e anche il rivestimento di tutte le superfici,  mi piacciono molto i dipinti che si trovano in uno degli ingressi, quelli floreali, per il resto gli do una bella insufficienza.


Peccato.






Il faccione in piazza :D










Ecco l'esempio, Place Jean Paul Riopelle


mercoledì 7 settembre 2011

martedì 6 settembre 2011

Vacanze: New York Surprise


Quest'anno è stata la mia terza volta nella grande Mela, nel 1992 poi nel 2001 e quest'estate. Ogni volta si trasforma, non è mai uguale, adoro. La sorpresa è che adoro questa città per come sia capace ogni volta di stupirmi con evoluzioni urbane che sanno di dinamismo e creatività.

Nel lontano 92, ricordo com'erano tremende le zone attorno a Madison e Union square, specie quest'ultima assieme alla zona del Bowery, ricordo, era veramente un luogo dove vi regnavano solo barboni e negozi chiusi, palazzi vuoti, insomma un non luogo. SoHo iniziava a svilupparsi e Chelsea era morta. Ricordo anche la zona oltre l'ottava, subito dopo la zona di Times Square, un postaccio.
Poi nel 2001 la città aveva già attivato questi neuroni un po' assopiti, Union Square era cambiata, più vitalizzata, c'era anche un bel Virgin megastore nuovo di zecca, SoHo era il top dei quartieri fighi. Nuove torri stavano vedendo la luce ovunque, Times Square era un cantiere di nuovi uffici.
Poi una volta tornati a fine agosto 2001, dopo una decina di giorni ci fu il tragico evento delle torri Gemelle. Non sono più tornato per vari motivi, quest'anno volevo farci proprio una tappa nella grande città.



Se già nel 2001 l'avevo trovata cambiata e migliorata, ora mi è parsa ancora più esplosiva.
Times Square mi fa abbastanza cagare, scusate il termine, oramai sembra disneyland o Las Vegas, ricordo la prima volta che la vidi ne rimasi estasiato, forse mi sono abituato, boh. Comunque con sorpresa ho notato che la stanno lentamente pedonalizzando, hanno costruito la scala rossa di Tkts, molto carina, ma le nuove torri l'hanno ulteriormente soffocata a mio parere.
Lì vicino Renzo Piano ha costruito la sua torre, quella del Times, che ancora nn avevo visto, mi è piaciuta, senza grandi entusiasmi.
Molto bella la torre della Bank of America Tower, a Bryant Park, bella dinamica e moderna.
Mi è piaciuta molto anche la Columbus Circle e il Warner Center, anche lì avevo un ricordo di un palazzo e una piazza... vuoti.




A sud Gehry ha costruito una nuova torre, mi è piaciuta molto, bella movimentata, le onde in facciata come se fosse stato stropicciato le trovo una bella idea. Mentre che dire del Progetto World Trade Center?

Alcune torri mi piaciucchiano, tipo il Two World Trade Center di Foster, ma la torre Freedom di Libeskind non mi piace per niente, ci tornerò una volta ultimato il tutto e vedrò se il mio giudizio sarà diverso, ma per me hanno riempito troppo lo spazio, troppe torri e poco entusiasmanti.



Quartieri che come sempre mi hanno eccitato sono stati Nolita, il Bowery, Tribeca, Chelsea e la scoperta della zona del Meatpacking District, dove da quartiere abbandonato si è trasformato in un luogo molto trandy e frizzante. Ho fatto il giro sulla High-Line, questo fantastico recupero urbano, un tempo una sopraelevata ferroviaria, poi abbandonata e ora recuperata come passeggiata urbana, un posto fantastico, da vedere assolutamente.

Per il resto New York rimane New York, bella, brutta, sporca, linda, ricca e povera, vitale e abbandonata, statica e in trasformazione, un luogo che a me piace sempre molto.

lunedì 5 settembre 2011

Vacanze: San Francisco e la nebbia




San Francisco, bella e affascinante. Devo dire che son rimasto soddisfatto della mia visita di una settimana in questa splendida città.
Ospitato da un amico ho vissuto anche un pochino la vita che scorre in città non da turista ma da chi la vive. La casetta era sulla collinetta di Telegraph Hill, proprio sotto la Coit Tower, posizione splendida perché panoramica, ma vicino al centro e al quartiere di North Beach, abbastanza animato la sera.




Architettonicamente di gemme non ce ne sono, il down town è il classico americano, grattacieli uno a fianco dell'altro senza edifici che colpiscano, escludendo l'iconico Transamerica Pyramid e il bellissimo 555 California Street. Per il resto in centro di particolarmente bello ci sono le torri dei primi anni 30, in stile decò, come la Shell o il Telephone Building, mentre di sicuro effetto è il complesso di John C. Portman, l'Embarcadero center, un insieme di grattacieli uniti da un podio con negozi costruito negli anni 70, non mi sono mai piaciuti, ma debbo dire che la zona dei negozi e il podio sono ancora molto belli e vivi.


Il MOMA di Mario Botta è molto imponente, purtroppo non son riuscito a vederlo internamente, ma esternamente fa il suo effetto, così come lo splendido Yerba Buona Gardens coi nuovi palazzi moderni che stanno vivacizzando il quartiere al di sotto della Market street.
Il Contemporary Jewish Museum di Daniel Libeskind è stato un po' deludente, mi aspettavo qualcosa di incredibile, mentre il Cubo in bilico posto dietro la chiesa neo gotica era quasi banale, non mi ha entusiasmato insomma.



Al contrario, il resto della città l'ho trovato molto stimolante pur se ripetitivo, le stradine colle casette in legno sono un vero sogno.
Debbo dire che mi sono anche commosso alla vista del tram a cremagliera classico, forse era un simbolo che ho sempre visto su libri e riviste in foto o in video e ora me l'ero ritrovato dinanzi. Così come ho trovato spettacolare l'idea per alcune linee di tram di utilizzare vecchi trolley di altre città mondiali, così alcuni Carrelli di Milano son finiti sulle strade di San Francisco assieme a tram di Melbourne, di Louisville o Washington.


Alcune strade cittadine sono assolutamente da vivere, come la Fillmore Street, la Union Street o la Haight Street, così bohemian e hippie, con negozi veramente curiosi e particolari.
Graziosa la Grace Cathedral in Nobb Hill, un po' farlocca, ma il neo-gotico francese crea l'atmosfera, mentre strepitosa la Saint Mary Cathedral un capolavoro dei nostri ingegneri e architetti Pier Luigi Nervi e Pietro Belluschi in collaborazione con John Michael Lee. L'interno più che l'esterno è suggestivo, da vedere.


Bellissimo anche il famoso Golden Gate Bridge, anche se a causa della quasi perenne nebbia mi è stato quasi impossibile vedere, sì, perché San Francisco si è rivelata città molto fredda ad Agosto e soprattutto nebbiosa, ma sicuramente viva e piena di gioia, con un certo modo di pensare molto rilassato e aperto.


giovedì 1 settembre 2011

Vacanze: Los Angeles, la non città




Quest'estate mi son fatto il giro di tre grandi città americane, San Francisco, Los Angeles e New York. Dunque, inizio le impressioni dalla mitica Los Angeles che per la prima volta ho visitato.
Me l'immaginavo un pianeta alieno, così come la gente, poi mi si è rivelata come una normalissima città, solo dalle dimensioni enormi, troppo.
Definirla città è un complimento, per me la città è fatta di case, palazzi e gente, Los Angeles è priva di tutto questo, ha strade, enormi e ovunque...
Ecco, il ricordo sono queste strade infinite e prive di appeal, insomma a Milano abbiamo la vigevanese che potrebbe dare l'idea di come è fatta la città anche se lì ci sono palme e altro...



A parte queste divagazioni sulle strade, la visita l'ho iniziata dal famoso Pueblo, il cuore da dove è cresciuta la città, che miracolosamente si è quasi conservato, un po' ricostruito, ma ancora l'atmosfera da pueblo messicano c'è rimasta. Vista la casa più antica di LA, l'Avila Adobe‎ al 10 di Olvera St, mi ricordava la casa di Zorro, il telefilm di quand'ero piccolo.
Sulla sinistra della piazza si trova la Union Station (1939), una bellissima e originalissima stazione un po' decò e un po' spagnoleggiante, consiglio di vedere.




Poi siamo passati al Civic Center colla mitica City Hall (municipio, 1929) vista centinaia di volte in foto e film vari, molto carina e originale, un edificio bianco molto alto, 138 metri circondato da bei giardini verdi e ben curati. Di fronte al municipio stanno lavorando per un grande boulevard/piazza/parco che sale fino alla zona dei teatri, credo sarà molto scenografico e bello, per ora un bel cantiere.
Sulla sinistra hanno recentemente costruito nuovi edifici, il palazzo dei trasporti, un muro di metallo alto circa 15 piani, di sicuro impatto scenico, molto bello. Di fronte, tra la Main e la Spring streets hanno da poco inaugurato il palazzo della polizia Los Angeles Police Administration Building, anche questo molto bello. di seguito c'è il bel palazzo decò del Los Angeles Times.


Finalmente prendendo la Broadway siamo nel cuore della vecchia Los Angeles, palazzi inizio 900 non molto alti, qualche parcheggio (li odio) e stupendi teatri oramai chiusi ma che danno l'idea di una grandeur oramai persa, peccato, perché la via ora pare un distretto di Città del Messico, solo ispanici che vendono ciarpame. Tra tutti quei palazzi spiccano il Bradbury Building, famoso anche perché usato in una delle scene di Blade Runner, Il Million Dollar theater, il Roxy Theater in uno stato pietoso ora, il Los Angeles Theatre, il Tower Theatre e per finire segnalerei anche l'Eastern Columbia Building, un capolavoro decò.


Andando verso i grattacieli di downtown si arriva a Pershing Square, una veduta della città da urlo, le torri altissime e il parchetto della piazza, un bel capolavoro urbano, peccato che anche qui manchino dei palazzi e al loro posto ci siano parcheggi... spero prima o poi vengano colmati questi buchi.
Simpatico la funicolare dell'Angel Flight, peccato sia in un contesto orrendo. Vale la pena vedere il mercato Centrale, un bazar sudamericano.
La zona delle torri è abbastanza bella, ben tenuta, bellissima la bibblioteca centrale, la torre della Gas Company è un capolavoro, mentre la più alta torre dell'ovest, la US Bank Tower di Pei Cobb Freed & Partners abbastanza carina o perlomeno originale. Altra torre che trovo molto bella a Los Angeles è la 777Tower di César Pelli.




Ed ecco il capolavoro di Los Angeles, la Walt Disney Concert Hall di Gehry, premetto che Frank come sempre si è ripetuto, ma l'edifico è un capolavoro, ogni angolo è da vedere, credo abbia e stia rivoluzionando il centro della città, un fiore poggiato a terra.
Per finire il giro del downtown siamo arrivati all'altro capo della futura piazza del Civic Center, su questa leggera collina c'è il complesso delle sale musicali e teatrali, molto anni 60/70 ma ancora molto bello, e a chiudere il tutto lo splendido edificio del dipartimento dell'acqua e dell'energia.


Due parole sul Wilshire Boulevard, una lunghissima via che unisce come la Santa Monica e il Sunset il centro città con la costa del Pacifico, ma al contrario delle altre due vie, questa prosegue un certo senso ubano con bei palazzi e negozi.



Hollywood Boulevard e la zona attorno al Kodak Theatre o al famoso Teatro Cinese diciamo che mi è piaciuta come un viaggio a Disneyland, ovvero un turbinio di turisti e cose per turisti, poca anima e tanti hamburger, da vedere, ma non entusiasmante, meglio della faosa Rodeo Drive, una via che sembra un Outlet, bello ma freddo come un centro commerciale.

Westwood l'ho trovata graziosa, anche se me l'immaginavo un po' più animata, pareva una località di mare un po' retrò.


Mi è piaciuta molto Venice Beach, molto hippie, purtroppo l'ho vissuta solo per poche ore, al tramonto, un bellissimo tramonto sul Pacifico e non ho potuto non immergere i piedi nell'acqua dell'oceano.

Molto bella anche Santa Monica, proprio una località di mare, ma molto più "città" di Los Angeles colla sua bella strada pedonale con "palazzi" e non come Rodeo Drive.

Altre chicche sono state il Griffith Park e l'osservatorio, abbiamo visto anche un coyote, carino e il panorama dalla collina è molto bello e il Pacific Design Center, un po' esagerato e così anni ottanta, ma particolare e originale. Per ultima cosa son voluto andare a vedere la sede della UCLA, l'università di Los Angeles, coi suoi edifici in stile romanico lombardo e dove l'edificio principale è l'esatta copia o quasi di Sant'Ambrogio. Faceva un po' effetto, ma a me non è spiaciuto, sapere di venir copiati è un po' un orgoglio, no?


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