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martedì 29 luglio 2008

Milano - Sgarbi's back



Dal Corsera:
MILANO — Salemi potrebbe perdere un sindaco, Milano potrebbe ritrovare un assessore. Il Tar della Lombardia ha dato ragione a Vittorio Sgarbi e ha accolto il ricorso con cui il critico contestava il «licenziamento» in tronco da parte del sindaco Letizia Moratti l'8 maggio scorso. Decisione clamorosa. Sgarbi ha già annunciato che venerdì sarà a Milano per l'ultima riunione della giunta prima della pausa estiva. «Certo che ci sarò e vedrete che spettacolo. L'atto della Moratti è illegittimo e moralmente esecrabile».

Ma tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. In questo caso è la sentenza del Tar. Non è ancora stata notificata alle parti. Le motivazioni si conosceranno solo oggi. Giampaolo Cicconi e Fiorenza Betti, i legali del critico d'arte, ritengono che il ricorso sia stato accolto perché «le ragioni della revoca delle deleghe erano generiche e carenti». Storia di due mesi fa. Quando la Moratti con un blitz improvviso convocò Sgarbi nel giorno del suo compleanno e lo licenziò in tronco. Queste le motivazioni: mancanza di rispetto nei confronti della giunta, mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini e mancanza di lealtà nei confronti della stessa Moratti. Doppio casus belli: la delibera «truccata» con cui Sgarbi diede il patrocinio a una rassegna di teatro omosessuale all'insaputa dei colleghi di giunta e le sparate del critico durante l'ultima puntata di «Annozero» quando prese a male parole Marco Travaglio. In realtà il rapporto tra i due si era logorato fin dai tempi della censura della Moratti a Vade Retro, la mostra su arte e omosessualità. Per gli avvocati di Sgarbi mancavano «tutti gli elementi» per il ritiro delle deleghe: «Quindi, teoricamente, Sgarbi è di nuovo assessore alla Cultura».


Da Palazzo Marino nessun commento ufficiale. Prima si vuole conoscere la sentenza. Ma l'Avvocatura è già al lavoro. Ci sono due strade possibili. O il ricorso al Consiglio di Stato con la richiesta di sospensiva immediata. O, molto più realisticamente, un nuovo atto di revoca, motivato fin nelle virgole. In questo caso si impedirebbe a Sgarbi di fare il suo show in giunta. «Riscrivano pure la revoca — attacca il sindaco di Salemi — ma a questo punto io faccio una causa milionaria al Comune perché per tre mesi mi hanno impedito di fare legittimamente il mio lavoro». Sgarbi è un fiume in piena. «Alla Moratti manca la grammatica della democrazia. È un grave sgarro politico. Non si può cacciare un assessore senza una ragione». Annuncia che non abbandonerà Salemi ma che sta «studiando le possibili compatibilità e incompatibilità». Insomma, è sicuro di poterne uscire a testa alta. E in ogni caso ha già pronta la sua vendetta. Sta scrivendo un libro dal titolo (provvisorio) più eloquente che mai: «Clausura a Milano. Da Suor Letizia a Salemi (e ritorno)», che verrà pubblicato da Bompiani a metà ottobre. «È la frase tra parentesi che è importante — chiude Sgarbi — perché io a Milano ritornerò: o come assessore alla Cultura o come presidente della Provincia». Le elezioni sono l'anno prossimo.

Maurizio Giannattasio
29 luglio 2008

Eccoci nuovamente tra le scatole l'enfant terrible. Onestamente a me nn spiaceva, esperto nella sua materia lo è. Certo è un personaggio scomodo e zuccone. Infatti ha fatto di tutto per tornare a testa alta, e ci è riuscito. Staremo a vedere cosa combinerà.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

AHAHAHAHAHAHAH!

Adesso ci metteremo a ridere.

Ross

Anonimo ha detto...

Ha vinto lui... Ciapa Lety!


Guru

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