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giovedì 29 maggio 2008

Milano - museo d'arte Contemporanea di Libeskind 4



Per chi se lo fosse perso, nuovo episodio della saga CityLife dal Corsera:

Progetto CityLife, il rebus del museo

La giunta pronta a dare il via libera all'intero intervento. Ma rischia di saltare la sede per l'arte contemporanea Raccolta di firme del comitato dei cittadini. Hanno già aderito Krizia, Salvatores, Fo e don Rigoldi

CityLife va avanti, ma sotto le torri dell'ex Fiera spunta un nuovo, piccolo guaio. A complicare i piani del Comune ci si mette adesso il Museo. Quello di arte contemporanea, per l'esattezza. Che secondo le indicazioni originali dovrebbe portare la firma di Libeskind. E che andrebbe a sostituire, rispetto al piano originario, il museo del design (trasferito invece alla triennale). Bisogna intendersi: il progetto CityLife vivrà di vita propria. La variante sarà approvata regolarmente in giunta, anche se non è chiaro se già nella riunione di domani. La novità è invece che il Comune sta valutando l'opportunità di «stralciare» il progetto del Museo dalla variante che sarà approvata. Il motivo? Preoccupazioni legali e giuridiche. Per due ordini di ragioni. La prima è che ogni progetto «a interesse pubblico », stabilisce la nuova normativa, dovrebbe prendere vita attraverso un concorso internazionale. L'ordine degli architetti potrebbe quindi impuntarsi e chiedere un nuovo bando per l'assegnazione del progetto. Oltretutto - ed eccoci alla seconda ragione — il museo in questione ha pure cambiato «ragione sociale». Dal design all'arte contemporanea. E anche la localizzazione non è più la stessa. Quando vedrà la luce sarà all'interno di un'area che solo in corso d'opera è stata aggiunta al perimetro originario di CityLife.

Tre ora gli possibili scenari: l'avvocatura di Palazzo Marino stabilisce che il rischio di ricorsi e polemiche non è così concreto. E allora domani la variante dovrebbe essere regolarmente approvata in giunta. Nell'ipotesi intermedia l'amministrazione potrebbe scegliere di prendere ancora qualche settimana di tempo. Riflettere, ponderare, valutare. O ancora, ed eccoci alla terza opzione, domani via libera all'approvazione del progetto CityLife, «monco» però del Museo. Per il quale allora si aprirebbe un nuovo concorso. L'opera di Libeskind, insomma, è a rischio.

Tutto chiarito invece, nelle stanze di Palazzo Marino, sul destino della variante una volta licenziata dalla giunta: non tornerà in Consiglio comunale. Questo ormai è assodato. L'opposizione ha però chiesto e ottenuto che sia convocata una commissione consiliare sulle modifiche apportate al progetto. «Si tratta — spiega il presidente dell'aula, Manfredi Palmeri — di un atto tecnicamente non necessario ma istituzionalmente doveroso nei confronti del Consiglio.

Museo o non museo, il comitato «Vivi e progetta un'altra Milano» affila le armi. È di ieri la notizia di una raccolta di firme «eccellenti» contro il progetto sull'ex Fiera. Krizia e Gabriele Salvatores; Dario a Fo e Franca Rame; Don Gino Rigoldi e Rosellina Archinto; fino Paolo Biscottini, direttore del Museo Diocesano e al presidente di Italia Nostra, Giovanni Losavio.

Andrea Senesi

4 commenti:

(fabrizio) ha detto...

non entro nel merito del museo, perchè non ne conosco i dettagli. e poi penso già si sappia cosa penso dell'arte moderna!
volevo invece commentare i "nomi eccellenti" che hanno firmato la petizione: questo conservatorismo non mi piace. è fuffa, tutte fanfaronate per ottenere ancora più notorietà, per buttarla in caciara. da questo punto di vista non mi stupisco della presenza di fo , di lui non ho un'opinione bassa, PEGGIO. non capisco, giuro non capisco questi no "a prescindere" da parte di questi "VIPs", quando la gente comune spesso la pensa diversamente. ci si lamenta spesso del fatto che l'Italia non cresce, non sa osare, non innova...e come si fa, se ogni volta spunta su un Celentano a sputare sentenze?

Aru ha detto...

concordo con fabrizio.
il problema secondo me è alla fonte, c'è qualcosa di sbagliato e deviato in questi iter procedurali. vuoi che non c'è mai stato nulla di simile per quanto riguarda dimensioni di progetto e area d'intervento ma è indecente che ognuno voglia dire la sua, nomi illustri e non. soprattutto gente che non s'intende di urbanistica, di architettura, di estetica che si permette anche solo di dire una parola su qualcosa che non gli piace. non capisco perchè i giornali gli diano spazio ma tant'è. e pensare che tutto questo dibattito, se moderato e al tempo giusto, quello di progetto, sarebbe stato molto interessante. ma ora si rischia veramente di fare la figura da italietta.

Roberto Arsuffi ha detto...

Avete ragione entrambi... secondo me i giornalisti non sapendo che fare si attaccano a tutto, certo fa più notizia un Celentano che spara le sue boiate piuttosto che un qualsiasi altro pirletta che nn conta nulla.
Purtroppo devo dire che l'impressione generale è che di personaggi favorevoli a questi progetti nn ce ne siano.

Lore! ha detto...

Ma che 2 balls!
Guai a loro se mi toccano il progetto del museo, che mi piace veramente molto.
Questa raccolta firma mi sembrano abbastanza ridicole e patetiche. Se proprio vogliono raccogliere firme, che lo chiedano ai milanesi, molti dei quali o ignorano completamente il progetto, o lo apprezzano.
Bah bah bah

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