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Milano - Porta Venezia ma anche il resto del mondo, Italy
Cerco di parlare un po' d'Architettura, d'Urbanistica, Arte, Lifestyle, Musica e altro anche se non ne ho le qualità

giovedì 6 novembre 2008

Graffiti e Tags

Graffiti



Tags che detesto






Grazie all'ordinanza del sindaco Moratti, forse risolveremo qualcosa?
Purtroppo ho i miei dubbi, in tutti questi anni ad intermittenza il fenomeno dei graffitari e dei tagger è stato più o meno presente.
Come forma d'arte non la contesto, anzi, la trovo molto interessante, unica cosa è dove viene realizzata. Mi manda letteralmente in bestia vedere qualsiasi palazzo, moderno o antico, monumentale o meno, imbrattato in questo modo.
Ci vorrebbe più rispetto da parte di tutti, anche dal comune, che ci lascia delle strade che fanno a volte letteralmente schifo.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

mi trovi pienamente d'accordo...adoro i lavori complessi, progettati ed espressione di una conoscenza rappresentativa e artistica, (preferibilmente non su palazzi e monumenti storico/artistici), ma davvero mi manda fuori di testa vedere quelle firmette del c...o sui muri delle città, fatte x lo più da mediocri pseudo-artisti che si credono in diritto di lasciare un segno come un cane su ogni palo e insegna! questi geni che si credono artisti, ali nn sonoperchè nn sono nemmeno capaci di riconoscere il valore artistico di chi li ha preceduti e di imparare dai grandi artisti o architetti del poassato, e come gesto estremo di auto celebrazione si divertono ad imbratare i centri storici.

Anonimo ha detto...

Beh, si, diciamo che c'è street art e street art... penso proprio che Sgarbi intendesse per street art proprio ciò che piace a te. Io concordo con lui... certo, il dibattito sul tentare la localizzazione di tali manifestazioni in aree prestabilite è molto acceso. Io sarei a favore di aree urbane predisposte alla street art, perchè comunque un luogo pubblico rimane pubblico

Anonimo ha detto...

anche roma ne è aimè invasa, Tag dovunque in/su ogni dove! un disastro!!! :-( :-(

Anonimo ha detto...

ieri ho percorso a piedi mezzo centro di milano ed il profondo DEGRADO he c'è in zone così centrali e storiche come via torino e corso di porta ticinese (non solo tags e affissioni abusive sui muri, ma anche su pali, segnaletica stradale ed arredo urbano,..) sarebbero intollerabili in qualsiasi altra città del mondo !
é ergognoso ed imbarazzante di fronte ai turisti ! perchè non ci indignamo ? perchè non protestiamo ? non possiamo e non dobbiamo più tollerare tutta questa Sciatteria ! Milano merita ordine, pulizia e decoro !
vi ricordate quanto era diventata più bella e vivibile nel periodo delle visite degli ispettori per l'assegnazione dell'expo ?? si erano puliti muri, pali, senali stradali e centraline elettriche.. la città aveva un altro aspetto ed era finalmente una milano più vicina e corrispondente all'immagine collettiva che si ha soprattutto all'estero di capitale delle moda e del design, quindi elegante e stilosa_

Skylark ha detto...

Ma per favore... Quando sento certe fesserie mi cadono le braccia! Adesso i problemi più importanti di Milano sarebbero le scritte sui muri che la rendono meno "elegante" e meno "stilosa"? Ma non siamo ridicoli, dai!

L'operazione di cosmesi urbana in occasione dell'assegnazione dell'Expo mi sembra un po' come un tizio che si mette la cipria sul naso e si sistema le sopracciglia con le pinzette, senza accorgersi che la canottiera è sporca di sugo e puzza di sudore.

Ma per favore... Una città che non ha un sistema efficiente di smaltimento delle acque (quand'è che è stato inaugurato un depuratore?), qualche centimetro di piste ciclabili, livelli di inquinamento sopra ogni limite, politiche ambientali che si riducono all'Ecopass (un successo: adesso la gente va in centro con la station wagon Euro4 invece che con la Punto Euro2!)... E la vivibilità di Milano dipenderebbe dalle scritte sui muri???

Se l'arredo urbano di Milano è triste, se i marciapiedi sono spesso impraticabili a causa di orrendi "panettoni" di cemento armato, motorini parcheggiati come vi pare e merde di cane a volontà, la colpa di chi è? Delle scritte sui muri?

Se la città è piena di "barriere architettoniche", se la città non è "amichevole" nei confronti di bambini, anziani e portatori di handicap, c'entrano qualcosa le scritte sui muri?

Per carità, non voglio difendere gli imbecilli che si divertono a imbrattare le facciate degli edifici. Ma, per favore, non facciamone una "emergenza" perché, secondo me, ci sono ben altre priorità e il "degrado" ha ben altre, e ben più gravi, forme, cause e conseguenze.

Sia detto en passant che alcuni graffiti erano proprio belli e originali. Mi ricordo un disegno murale con tre pesci enormi al Portello che mi ispirava simpatia.
Qualcuno ha deciso di rimuoverlo. Evidentemente una parete color cacca smorta è più "ordinata", "elegante" e "stilosa".

Anonimo ha detto...

skylark mi sa proprio che milano non la conosce molto bene_
solo per contraddirti su due cose:
negli ultimi 5 anni i panettoni di cemento sono spariti quasi tutti da tutta la città grazie alla precisa volontà di De Corato, idem con i depuratori, fino al 2000 non ce ne era nessuno, ora ne abbiamo 3 e ben funzionanti, grazie ad Albertini.
per il traffico ? beh quello è colpa dei tempi biblici che servono per costruire qualche km di metropolitana ed anche di una completa assenza di indicazioni stradali e di un piano traffico all'interno della città_
i graffiti e le tags ? certo che sono un'emergenza, ed è la più facile emergenza che potremmo estinguere nel più breve tempo possibile!
noi non possiamo metterci a lavorare con gli operai in un cantiere della metro o comprare nuovi autobus per incrementare il servizio del trasporto pubblico, ma possiamo cancellare un graffito, raddrizzare e ripulire un segnale stradale o un palo, e possiamo benissimo denunciare e picchiare qualche vandalo colto in flagranza!

Skylark ha detto...

Gentile signor Manuele Mariani da Varese,

In un paese civile, l'ordine pubblico viene mantenuto dalle forze di polizia e dalle istituzioni preposte, non da ronde notturne di improvvisati "vigilanti" e di auto-proclamati, sedicenti difensori del decoro.
Raddrizzare un cartello stradale o rimuovere un adesivo è un'operazione di sensibilità civica in cui anche io mi cimento, ma "farsi giustizia da soli" (addirittura proponendosi di "picchiare" qualcuno) è francamente deprecabile.

Per il resto, non mi pare che il suo messaggio mi contraddica, ma che anzi rafforzi la mia tesi. Legga con più attenzione. Non ho scritto che a Milano "manca il depuratore": ho chiesto quando è stato inaugurato. Le sembra logico, "ordinato", "decoroso" che una grande città debba aspettare trent'anni per avere un sistema di depurazione delle acque reflue? (Si potrebbe poi parlare dei livelli di inquinamento delle falde freatiche a monte e a valle di Milano, ma suppongo che per il turista fashion questi discorsi non siano abbastanza "stilosi" e quindi sorvoleremo in questa sede...)
È logico che, come Lei asserisce, non ci sia un piano del traffico?

Qui non si tratta necessariamente di destra o di sinistra, gentile signor Mariani. Non siamo in campagna elettorale, io non sono candidato al Consiglio Comunale di Milano e non stiamo facendo il processo ad una giunta specifica.

È tutto un modello di sviluppo urbanistico e di gestione del territorio che, a mio parere, va criticato: pensare che quattro edifici "belli", un tocco di restyling e qualche operazione di microchirurgia estetica possano sopperire ad un'idea organica di sviluppo della città, di cosa la città vuole essere e vuole diventare, di quali strumenti (anche urbanistici e architettonici) intende e/o può dotarsi per trasformare in realtà i propri progetti per il futuro.

In Italia siamo (purtroppo) fatti così: ci si muove da una "emergenza" alla successiva, senza la capacità di una gestione amministrativa fluida e continuativa. E si finisce col ritenere che i "grandi eventi" (l'Expo, le Olimpiadi invernali, il Giubileo, i Mondiali di calcio...) possano sopperire alle carenze di una solida pianificazione. Ossia: si fa la linea 5 o la terza corsia per il "grande evento", non perché sarebbe comunque necessaria allo sviluppo della città.

Ci si ferma alle "cattedrali nel deserto" ovvero ai dettagli di finezza, senza curarsi di ciò che sta attorno. Ma, ai fini della vivibilità di una città, la realizzazione di una "zona 30" in un quartiere residenziale o attorno a un ospedale non è altrettanto, se non ancor più, importante?

In tutto questo, ritengo che attribuire una priorità alle scritte sui muri sia, come dire, un poco eccessivo. Forse ci sono cose più importanti a cui pensare.

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