Piccole immagini dal futuro.
- Roberto Arsuffi
- Milano - Porta Venezia ma anche il resto del mondo, Italy
- Cerco di parlare un po' d'Architettura, d'Urbanistica, Arte, Lifestyle, Musica e altro anche se non ne ho le qualità
venerdì 30 novembre 2007
Varesine - Torre Diamante
martedì 27 novembre 2007
Fuksas sui grattacieli, da La Repubblica
Progetto della Torre Regione Piemonte a Torino
Riporto qui sotto l'articolo de La Repubblica.it
Fuksas: ''Vorrei Milano piena di torri d'autore''
L'architetto Massimiliano Fuksas
A Fuksas non piace che ci si divida tra pro e contro i grattacieli, e non solo perché a Torino ne sta facendo uno controverso: «Detesto le guerre di religione, è il modo peggiore di pensare».
A torino l'architetto della nuova Fiera di Milano ha appena presentato alla giunta comunale, tra qualche protesta e molto entusiasmo, il suo progetto definitivo per la torre della Regione: 63 piani, 206 metri che con antenne e paratie arrivano a 220, più della progettata torre di Piano per Intesa San Paolo.
A questo punto possiamo anche saltare la domanda se a lei i grattacieli piacciono o no. Cosa pensa invece del fatto che a Milano l'opinione pubblica sull'argomento sia divisa quasi esattamente in due?
«Normale, no? L'Italia è divisa in due su tutto, mi pare, è lo stile dell'era post Berlusconi. E poi, scusi, che domanda è? È come chiedere se ti piacciono le donne oppure no. Bisognerebbe anche chiedere perché ti piacciono, e come. Per quanto riguarda gli architetti, mi è già capitato di dire che si dividono tra quelli che sono a favore dei grattacieli e li fanno, e quelli contrari perché non li hanno mai fatti. Con i cittadini invece bisognerebbe ragionare seriamente di vantaggi e svantaggi».
A Milano crede che siano di più gli uni o gli altri?
«Milano è l'unica città italiana davvero adatta a uno sviluppo in altezza. A Torino vanno bene dei grattacieli come elemento simbolico, in coerenza con monumenti come la Mole o la torre littoria costruita da Melis nel ‘33. Roma presenta problemi per la sua storia e la sua geografia. Milano invece vive di modernità, di ricerca del superamento e ha una tradizione architettonica consolidata. L'anno scorso ho terminato la seconda di due piccole torri di abitazioni nell'area ex Om, 72 metri, e ne sono fiero perché chi ci vive è soddisfatto. Ho fatto terrazzi grandissimi, sono contro l'architettura punitiva...».
Torniamo a vantaggi e svantaggi dei grattacieli
«Per cominciare Milano è al centro della regione più popolosa d'Italia, ha una densità di costruzioni e un consumo del territorio elevatissimi. È più che giusto non lasciarla espandere ancora, e invece concentrare riedificando sul già costruito e guadagnando spazi verdi. Non sono guadagni da poco: se la sede della Regione Piemonte la facessimo a cinque piani, ci vorrebbero 40 mila metri quadri, così ne bastano 1600. Il resto è parco».
E i costi?
«Possono esserci vantaggi di efficienza, soluzioni ecocompatibili legate alla dimensione verticale come l'uso dei pannelli fotovoltaici sulle grandi facciate esposte a sud, compattatori di piano che differenziano i rifiuti e li mandano giù, già pronti, ai punti di raccolta al piede. Economia nella velocità di costruzione e risparmio degli spazi dei cantieri: in una città è ben diverso avere per anni tra i piedi un cantiere di 40mila metri quadri o uno di duemila. E comunque, se si bada solo ai costi di realizzazione poi si finisce come voi a Milano, che è piena dei palazzoni tutti uguali, praticamente fotocopiati, che Ligresti ha disseminato dappertutto intorno alla città negli anni scorsi».
Anche oggi, però, i nomi dei costruttori oggi a volte non sono molto diversi...
«Io dico che per fare buona architettura, grattacieli compresi, ci vogliono bravi progettisti, buone imprese e ottimi committenti. È un problema che abbiamo posto anche a Sarkozy, quando ha voluto incontrare gli architetti più impegnati nei progetti francesi. Bisogna trovare un equilibrio tra pubblico e privato, per una committenza che abbia risorse, ma anche voglia di autorappresentarsi con una architettura di qualità».
Trova che a Milano non sia così?
«A Milano per i grandi progetti sono scesi in campo soprattutto i grandi immobiliaristi privati, legati alla catena della finanza globale. E per loro la condizione preliminare per costruire è una sola: sapere che l'investimento darà almeno il 6-7 per cento di reddito l'anno, la percentuale minima perché possano essere venduti ai fondi pensione. Tutto il resto è secondario».
(25 novembre 2007)
Riporto qui sotto l'articolo de La Repubblica.it
Fuksas: ''Vorrei Milano piena di torri d'autore''
L'architetto Massimiliano Fuksas
A Fuksas non piace che ci si divida tra pro e contro i grattacieli, e non solo perché a Torino ne sta facendo uno controverso: «Detesto le guerre di religione, è il modo peggiore di pensare».
A torino l'architetto della nuova Fiera di Milano ha appena presentato alla giunta comunale, tra qualche protesta e molto entusiasmo, il suo progetto definitivo per la torre della Regione: 63 piani, 206 metri che con antenne e paratie arrivano a 220, più della progettata torre di Piano per Intesa San Paolo.
A questo punto possiamo anche saltare la domanda se a lei i grattacieli piacciono o no. Cosa pensa invece del fatto che a Milano l'opinione pubblica sull'argomento sia divisa quasi esattamente in due?
«Normale, no? L'Italia è divisa in due su tutto, mi pare, è lo stile dell'era post Berlusconi. E poi, scusi, che domanda è? È come chiedere se ti piacciono le donne oppure no. Bisognerebbe anche chiedere perché ti piacciono, e come. Per quanto riguarda gli architetti, mi è già capitato di dire che si dividono tra quelli che sono a favore dei grattacieli e li fanno, e quelli contrari perché non li hanno mai fatti. Con i cittadini invece bisognerebbe ragionare seriamente di vantaggi e svantaggi».
A Milano crede che siano di più gli uni o gli altri?
«Milano è l'unica città italiana davvero adatta a uno sviluppo in altezza. A Torino vanno bene dei grattacieli come elemento simbolico, in coerenza con monumenti come la Mole o la torre littoria costruita da Melis nel ‘33. Roma presenta problemi per la sua storia e la sua geografia. Milano invece vive di modernità, di ricerca del superamento e ha una tradizione architettonica consolidata. L'anno scorso ho terminato la seconda di due piccole torri di abitazioni nell'area ex Om, 72 metri, e ne sono fiero perché chi ci vive è soddisfatto. Ho fatto terrazzi grandissimi, sono contro l'architettura punitiva...».
Torniamo a vantaggi e svantaggi dei grattacieli
«Per cominciare Milano è al centro della regione più popolosa d'Italia, ha una densità di costruzioni e un consumo del territorio elevatissimi. È più che giusto non lasciarla espandere ancora, e invece concentrare riedificando sul già costruito e guadagnando spazi verdi. Non sono guadagni da poco: se la sede della Regione Piemonte la facessimo a cinque piani, ci vorrebbero 40 mila metri quadri, così ne bastano 1600. Il resto è parco».
E i costi?
«Possono esserci vantaggi di efficienza, soluzioni ecocompatibili legate alla dimensione verticale come l'uso dei pannelli fotovoltaici sulle grandi facciate esposte a sud, compattatori di piano che differenziano i rifiuti e li mandano giù, già pronti, ai punti di raccolta al piede. Economia nella velocità di costruzione e risparmio degli spazi dei cantieri: in una città è ben diverso avere per anni tra i piedi un cantiere di 40mila metri quadri o uno di duemila. E comunque, se si bada solo ai costi di realizzazione poi si finisce come voi a Milano, che è piena dei palazzoni tutti uguali, praticamente fotocopiati, che Ligresti ha disseminato dappertutto intorno alla città negli anni scorsi».
Anche oggi, però, i nomi dei costruttori oggi a volte non sono molto diversi...
«Io dico che per fare buona architettura, grattacieli compresi, ci vogliono bravi progettisti, buone imprese e ottimi committenti. È un problema che abbiamo posto anche a Sarkozy, quando ha voluto incontrare gli architetti più impegnati nei progetti francesi. Bisogna trovare un equilibrio tra pubblico e privato, per una committenza che abbia risorse, ma anche voglia di autorappresentarsi con una architettura di qualità».
Trova che a Milano non sia così?
«A Milano per i grandi progetti sono scesi in campo soprattutto i grandi immobiliaristi privati, legati alla catena della finanza globale. E per loro la condizione preliminare per costruire è una sola: sapere che l'investimento darà almeno il 6-7 per cento di reddito l'anno, la percentuale minima perché possano essere venduti ai fondi pensione. Tutto il resto è secondario».
(25 novembre 2007)
lunedì 26 novembre 2007
Tour Skyscrapercity Milano
Questo è il giro che abbiamo fatto.
Sabato 24-11-2007 un bel gruppetto dei forumers di SSC si sono incontrati per fare conoscenza e una bella visita ai vari cantieri. Tra questi c'ero pure io. Veramente una bella giornata, nonostate il tempo orrendo con pioggerellina insistente ad intermittenza.
Avevo già visto questi luoghi già molte volte, ma la comunella che si era creata e l'idea di vederle assieme a delle persone che condividono le stesse passioni mi è piaciuta da matti. Ragazzi, devo dire che mi son proprio divertito.
Sabato 24-11-2007 un bel gruppetto dei forumers di SSC si sono incontrati per fare conoscenza e una bella visita ai vari cantieri. Tra questi c'ero pure io. Veramente una bella giornata, nonostate il tempo orrendo con pioggerellina insistente ad intermittenza.
Avevo già visto questi luoghi già molte volte, ma la comunella che si era creata e l'idea di vederle assieme a delle persone che condividono le stesse passioni mi è piaciuta da matti. Ragazzi, devo dire che mi son proprio divertito.
Sondaggio Repubblica 2
Bene, bene, bene... con piacere vedo che il voto ai si nel sondaggio di repubblica ha guadagnato di brutto nel week end.
Mi spiace per coloro che preferiscono una città statica e sonnolenta che rimane attaccata a tradizioni che non penso vadano perse ma neanche conservate, altrimenti fosse stato così saremmo rimasti senza Duomo, senza Scala (sapete, per costruirla demolirono anche una bellissima chiesa del '400, chissà che scandalo all'epoca...), senza castello e molto altro.
Si deve andare avanti cercando di far del meglio.
venerdì 23 novembre 2007
Ecco i 10 imputati maggiori
Porta Nuova Garibaldi- Architetto: Pelli Clarke Pelli Architects
Hotel Gilli - Architetto: Studio Architetto Benati
Varesine Torre A Masterplan: Kohn Pedersen Fox Architects
Varesine Torre B Masterplan: Kohn Pedersen Fox Architects
MilanOne Milanofiori Sud Architetti: 5+1 AA
Il Curvo - Architetto: Daniel Libekind
Lo Storto - Architetto: Zaha Hadid
Il Dritto - Architetto: Arata Isozaki
Nuovo Comune di Milano
Regione Lombardia - Architetti: Pei-Cobb-Freed & Partners
Questi sono i miei render, non sono precisi al 100%, ma spero servano ad avere un'idea d'insieme.
Hotel Gilli - Architetto: Studio Architetto Benati
Varesine Torre A Masterplan: Kohn Pedersen Fox Architects
Varesine Torre B Masterplan: Kohn Pedersen Fox Architects
MilanOne Milanofiori Sud Architetti: 5+1 AA
Il Curvo - Architetto: Daniel Libekind
Lo Storto - Architetto: Zaha Hadid
Il Dritto - Architetto: Arata Isozaki
Nuovo Comune di Milano
Regione Lombardia - Architetti: Pei-Cobb-Freed & Partners
Questi sono i miei render, non sono precisi al 100%, ma spero servano ad avere un'idea d'insieme.
giovedì 22 novembre 2007
Sondaggio Repubblica Grattacieli SI o NO
Il sondaggio ( se vero, ma dubbi ne ho) è finito quasi in parità.
Bene, che dire? Certo ognuno può avere le proprie idee, per carità, sicuramente ci sono dietro interessi economico/finanziari non indifferenti. Politica e soldi come sempre nel nostro paese vanno a braccetto. Gli speculatori ci son sempre stati e ci saranno sempre.
Nel mio piccolo posso dire solo che a me questi progetti mi piacciono tutti, specialmente City Life, le Tre Torri sono fantastiche e diverranno le nuove icone di Milano nel futuro.
Per anni, ma anni ho sentito parlare di Varesine, delle torri che avrebbero dovuto costruirci, ero ancora bambino e andavo alle giostre che lì avevano dimora. Una vita a fantasticare. Ora, finalmente hanno deciso cosa farci e la gente si stupisce????
Ma cavolo! Lo sapevi cosa avrebbero costruito in quella zona, lo sanno tutti da anni.
Altro discorso è la paura della gente che vedrà la torre vicina al monumento storico.
Non posso commentare... mi si rivolta lo stomaco.
Qualcuno mi ha detto che ha visto la foto del castello con dietro le Tre Torri City Life e ha concluso che non gli piaceva finisse in quel modo la sua città.
Mi arrendo. Questo mi spiace ma è ottusangolo all'ennesima potenza.
Con un bel Teleobiettivo posso avvicinare anche casa mia alle Alpi... Basta, non commento altro.
Che dire di queste bellissime foto di Stefano Gusmeroli? Tutti i monumenti milanesi sono troppo vicini alle torri? Ripeto, no comment!
mercoledì 21 novembre 2007
New York - 53 West 53rd Street by Jean Nouvel
L'architetto Jean Nouvel ha presentato il progetto per la torre sulla 53a strada a New York, nei pressi del Museo d'arte Moderna - MoMa.
L'edificio di 75 piani ospiterà spazi per il museo e appartamenti.
Mi piace molto il Design della torre, progettata per uno spazio esiguo, sale come una fiamma verso il cielo.
Nuovamente su la Repubblica!
Arieccome! Questa volta la redazione di La Repubblica mi ha contattato. Sono nuovamente citato e pubblicato sul quotidiano, nella sezione di Milano. Fanno anche un sondaggio sulla nuova Milano, se vi piace o no. Naturalmente potete votare, io l'ho fatto, votando si.
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martedì 20 novembre 2007
Diagramma Italiano Aggiornamento
venerdì 16 novembre 2007
Wellington, lovely city
Che posso dire? Ho una passione spropositata per questa città. Wellington, Nuova Zelanda.
Con una popolazione di circa 450.000 abitanti è la bella capitale del paese.
Posizionata in una baia di formazione vulcanica, ha degli scorci e dei panorami che m' incantano.
Il centro è compatto e come piace a me, pieno di palazzi, negozi e bella gente.
E' dotata di un bellissimo museo, il Te Papa e molti altri divertimenti.
giovedì 15 novembre 2007
Stefano Boeri + Siemens
Stefano Boeri ha vinto il concorso per la progettazione della nuova sede della Siemens.
Occuperà l'area già di proprietà della Siemens in zona Viale Monza - Adriano. In Via Vipiteno/Ponte Nuovo.
A me non spiace, sembra composto da un corpo lungo e basso (tre piani) più almeno 4 corpi a torre di differenti altezze, il più alto di circa 20 piani.
Non circolano ancora molte immagini del progetto, tranne queste esposte nel sito di Stefano Boeri. Quindi per ora il progetto posso solo intuirlo.
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