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domenica 14 dicembre 2008

Berlino - Un Italiano a corte imperiale






E' un architetto italiano a restituire
a Berlino il suo palazzo imperiale


BERLINO - Toccherà a un italiano restituire alla Germania uno dei pezzi più importanti della sua storia e della sua memoria nazionale. L'architetto vicentino Francesco Stella ha vinto il concorso internazionale per i progetti di ricostruzione dello Stadtschloss, il palazzo imperiale del Kaiser che fu barbaramente distrutto dalla dittatura comunista nel dopoguerra come "simbolo del militarismo e dello sfruttamento di classe".
Grazie a Stella, Berlino tornata città unita e capitale del Mitteleuropa riavrà dunque il suo Buckingham Palace (o il suo Quirinale), dopo che sir Norman Foster ha ristrutturato e restaurato il Reichstag, ora sede del Parlamento federale, e dopo che Renzo Piano ha rifatto in splendida chiave postmoderna Potsdamer Platz, la piazza più pulsante e vivace dei ruggenti anni Venti.

Non è stata una decisione facile, quell'edificio è carico di memoria storica, ha detto il ministro dei Trasporti e dell'edilizia, il socialdemocratico Wolfgang Tiefensee. La giuria presieduta dall'italiano Vittorio Lampugnani, ha scelto i piani di Stella preferendoli a quelli di 29 concorrenti da tutto il mondo. Ricostruire il palazzo imperiale costerà circa 552 milioni di euro. Il sì politico definitivo alla ricostruzione non c'è ancora, ma un parere favorevole del Bundestag, il Parlamento federale, è dato per scontato entro fine anno. Il Buckingham Palace tedesco rivisto e "rifirmato" da un talento italiano dovrà dunque essere ricostruito tra il 2010 e il 2013.

Per l'Italia è un grande successo d'immagine in tempi difficili, per la Germania - unita per la prima volta nella sua Storia sotto un solido regime democratico e garantista - è una svolta epocale. Con la ricostruzione del palazzo imperiale si colmerà infine a Berlino l'ultimo grande vuoto urbano creato dalle tragedie del nazismo, della seconda guerra mondiale e del dopoguerra del paese diviso. "E' il più importante progetto culturale varato in Germania dopo il 1945", ha detto André Schmidt, responsabile della politica culturale di Berlino capitale.

Non mancano polemiche sulla scelta, visto che l'ultimo imperatore, il Kaiser Guglielmo II, prima fu protagonista dell'industrializzazione e dello sviluppo d'una società aperta, ma poi con la svolta nazionalista e militarista del 1912 aprì all'Europa il tragico cammino verso la catastrofe della prima guerra mondiale. Lo Stadtschloss è inevitabilmente un simbolo controverso. Ma controversi sono tanti edifici storici, e Berlino era l'unica capitale europea che dopo il 1945 era stata appunto privata del suo edificio-simbolo, come i palazzi reali a Londra, Madrid o Stoccolma o il Quirinale a Roma, o il Vulì (Parlamento) ad Atene.

Lo Stadtschloss, un imponente e per l'epoca modernissimo edificio in stile neoclassico sormontato da una grande cupola, fu bombardato durante la guerra nel corso dei duelli d'artiglieria tra la Wehrmacht hitleriana e l'Armata rossa in avanzata, e dai bombardamenti a volo radente degli Iljushin 2 'Shturmovik', i temuti "carri armati volanti" dell'aviazione sovietica. Ma sopravvisse, pur danneggiato, alla distruzione. Fu la dittatura stalinista di Walter Ulbricht, nel 1950, a decidere di demolirlo anziché restaurarlo come altri regimi comunisti (quelli polacco e ungherese) fecero invece per rispetto alla memoria nazionale con i castelli reali a Varsavia e a Budapest.
Negli anni Settanta, la dittatura eresse sulle macerie dello Stadtschloss il "palazzo della repubblica", un orrendo monolito in stile brezneviano che ospitava i vertici del regime, ma anche i migliori ristoranti e discoteche di Berlino Est. Dopo la riunificazione il Palazzo della Repubblica, che col suo stile orrendamente kitsch era un pugno nell'occhio nella skyline di Berlino, è stato demolito. Non pochi tedeschi dell'est lo rimpiangono, ma solo per i loro ricordi di gioventù.

La maggioranza del paese e dei turisti si prepara ora a godersi il palazzo imperiale che Stella ricostruirà, fedele all'antico fuori, con elementi moderni dentro. La lunga battaglia dell'imprenditore-sponsor di Amburgo Wilhelm von Boddien per ridare a Berlino uno dei suoi grandi Luoghi è infine vinta, con targa italiana.


All'inizio sembrava volessero ricostruirlo identico, ma ora hanno scelto questo progetto, lo preferisco di gran lunga, è il giusto compromesso tra la memoria/ricostruzione e il nuovo.
Infatti solo alcune parti verranno ricostruite, mentre il resto sarà completamente moderno.
Molti tedeschi so che avrebbero voluto una esatta ricostruzione, ma io trovo appunto più intelligente questa soluzione.




6 commenti:

byb ha detto...

mmm
mi sembra un'idea intelligente.

Anonimo ha detto...

Da quanto ho capito useranno dei pezzi originali recuperati per la ricostruzione, mentre il resto appunto sarà moderno.

Mina ha detto...

se questo lo considerate moderno.....

presto pubblicheremo il nostro progetto e apriremo un dibattito su cosa è effettivamente moderno e cosa è semplicemente la ricostruzione rispettando la stereometria di facciata.
a presto skf architettura

Roberto Arsuffi ha detto...

Beh, all'inizio volevano ricostruirlo identico... lo avrei trovato veramente orrendo.
Il palazzo è orrendo, ma almeno non è una banale ricostruzione e basta.

Gaspare Armato ha detto...

Bel blog, interessante post.
Complimenti.

Rino, di passaggio.

Anonimo ha detto...

solo una domanda a cosa serve questo revival della memoria tedesca? un conto è ridare dignità al parlamento con una cupola di vetro, altra cosa ristabilire il palazzo simbolo delle dinastie prussiane. inoltre non capisco è perché tutti dicono che il palazzo della repubblica era kitch, era una semplice costruzione con pareti specchianti come un milione di uffici che si costruiscono oggi da melbourne a dubai, quindi anonimo, ma forse innocuo.. quindi il mio dubbio, non è che abbiamo nostalgia di destra? spero di sbagliarmi signori..

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