La mia foto
Milano - Porta Venezia ma anche il resto del mondo, Italy
Cerco di parlare un po' d'Architettura, d'Urbanistica, Arte, Lifestyle, Musica e altro anche se non ne ho le qualità

domenica 20 novembre 2011

Milano e l'arredo urbano che manca: San Babila



San Babila, una piazza così centrale e importante, visitata, attraversata da milioni di persone alla settimana, bei palazzi quasi tutti anni '30/'40 e '50, una chiesa antichissima un po' troppo rimaneggiata alla fine dell'ottocento, ma abbastanza dignitosa ed una colonna del 1600 che in teoria sorregge una scultura raffigurante un leone, ma questo col tempo, l'inquinamento e quant'altro si è trasformato in pecorella, ironia della sorte. Alla fine degli anni 90 vi è stata posta la grande fontana Luigi Caccia Dominioni, che è meglio nn commentare... una grande vasca che in teoria doveva giocare con getti d'acqua ma che quasi subito vennero ridimensionati a piccoli spruzzi, unica cosa che salverei della fontana è il cucuzzolo che almeno, goffamente, è scenografico.
Comunque guardavo l'illuminazione, e la palistica, e qui si inciampa nel solito schifo, non un palo illuminazione identico. Le foto parlan da sole, io chiedo come sia possibile.




lunedì 17 ottobre 2011

Milano - We reached the Top!

La Torre Garibaldi (Pelli) è stata completata, o quasi, raggiungendo l'altezza di 231 metri.

Foto di OBLIT


Sabato 15 Ottobre son stato invitato da parte della Hines Italia a salire sul Diamantone per assistere alla posa degli ultimi pezzi della Torre Garibaldi a Porta Nuova.
Onoratissimo mi sono fiondato all'evento, che dire, una grande emozione, specie il momento clou.
Complimenti vivissimi ai tecnici che hanno realizzato il pennone, ai tecnici che lo hanno montato, al pilota fantastico dell'elicottero che con maestria ha saputo bilanciare pezzi pesanti 3 tonnellate e portarli ad un altezza di 200 metri e posarla in modo che i tecnici posti sulla sommità della guglia la potessero incastrare alla perfezione.
Io non mi sarei messo al loro posto manco dipinto.
Comunque il tutto molto emozionante, specie il fatto che io ero in mezzo a fotografi e cineoperatori di testate giornalistiche tra le più importanti. :D

Ora manca il rivestimento e la conclusione delle parti basse della torre. Attenderemo l'inaugurazione prevista per l'anno prossimo.



giovedì 6 ottobre 2011

Addio Steve Jobs



Napoleon Bonaparte quotes
"Men of genius are meteors intended to burn to light their century" 

Io ho cominciato a zampettare su un computer una ventina d'anni fa per lavoro, ed era un Macintosh, in pratica ho mordicchiato la Mela e da allora non ho conosciuto altro.

martedì 4 ottobre 2011

Siamo ancora sui quotidiani Ottobre 2011



Oggi hanno pubblicato l'intervista a Marco Montella, alias Genius-Loci e Alessandro Bombaci sul Corriere della Sera


Skyscrapercity e Urbanfile...
Non si vive di sola teoria, ma anche sporcandosi le scarpe nei cantieri, consapevoli di essere quelli che meglio di ogni altro possono capire quando un'idea è realizzabile. Perché hanno l'occhio dell'architetto e la testa di un ingegnere. Alessandro Bombaci ha 39 anni. È al terzo anno di università al Politecnico di Milano quando nel suo corso di laurea in Ingegneria si apre una finestra sul mondo che amava fin da piccolo. Quando la mamma lo portava in giro facendogli notare i dettagli architettonici di case e palazzi. Il corso di laurea in Ingegneria Edile — Architettura è un ibrido che ha conquistato tanti futuri ingegneri under 40.
Un'evoluzione dalla figura dell'architetto di interni a quello più tecnico e pratico. «Studiavo per costruire metropolitane: appena è stato possibile sono stato tra i primi a virare», racconta Bombaci. «Un riversamento di massa: tanti ci invidiavano perché era l'unico corso di Ingegneria con qualche ragazza, ma finimmo in mezzo alle critiche di entrambe le categorie professionali». Gli ingegneri tradizionalisti la videro come una svolta di carriera verso il basso, gli architetti non gradirono che qualcun altro andasse a rompere le uova nel loro paniere. Non a caso, per molti l'approccio lavorativo fu complicato. Il rischio di non essere né carne né pesce fu superato con le prime visite in cantiere. «Spiegavo gli schizzi degli architetti agli operai», spiega Bombaci.
«Un ruolo sempre più utile per raddrizzare il tiro alla prova dei fatti». Dal 2005 Bombaci è un «architetto di campo» in uno studio a Milano. «Non sarò mai visionario come Zaha Hadid, ma in tempi di crisi restare con i piedi nella terra dei cantieri aiuta molto». Come tutti i colleghi Bombaci ogni giorno rimane aggiornato sfogliando le riviste di architettura. Come solo quelli più giovani cerca i lavori più innovativi sulla Rete. A un anno dal crollo delle Torri Gemelle, un olandese di Rotterdam di nome Jan Klerks fondò uno dei forum più seguiti al mondo. Pochi sanno qualcosa di lui, se non che la sua creatura oggi corre da sola. SkyscraperCity è un immenso contenitore di parole e immagini, progetti compiuti o ipotesi su quel che sarà delle forme di domani.
Più di 500 mila iscritti, 47 mila post contenuti nelle varie sezioni di ogni Paese. Si parla di urbanistica, di architettura legata al territorio, eppure in alcuni paesi è tra i siti più cliccati ogni giorno. In Polonia e Brasile in particolare non teme confronti nemmeno con l'industria del porno gratuito sul Web. L'11 settembre del 2002 è partito per continuare a parlare di grattacieli dopo le Twin Towers. Oggi è un riferimento assoluto per la gente del settore. Marco Montella, 36 anni, è uno dei quattro moderatori della versione italiana di SkyscraperCity, che vanta migliaia di utenti ogni giorno. «È discutendo che nascono gli spunti migliori» racconta, lui che dirige l'orchestra facendo da filtro ai contributi meno ortodossi. «La credibilità di un forum dipende dalla cultura di chi lo frequenta, fin dall'inizio».
A differenza di un blog, qui sono tutti sullo stesso piano. Chiunque può mettere un'idea sul tavolo virtuale, per condividerla e magari correggerla. C'è l'architetto famoso nascosto dietro al velo di un nickname, come il cittadino qualunque che aprendo la finestra «posta» la sua visuale di un cantiere. Una comunità di appassionati che spesso esce dai confini della Rete per finire insieme a cena e parlare di progetti, come di vita comune. Montella, che nella vita fa il commercialista, continua a coltivare la sua passione per l'architettura così. Proprio con tre forumer conosciuti su SkyscraperCity, tre anni fa, ha formato Urbanfile, una sorta di Wikipedia dell'architettura.
Chi si iscrive carica materiale. «Al caos delle discussioni abbiamo deciso di affiancare schede più leggibili», spiega. Partito come realtà italiana, presto avrà le prime sezioni estere e domani ha organizzato in Galleria a Milano una tavola rotonda sul tema: «L'architettura è felicità, l'architettura vista dal Web». Settimana scorsa, probabilmente non a caso, ha tagliato il traguardo di due milioni di visite.
Stefano Landi

martedì 27 settembre 2011

Milano, e le sculture amate/odiate


Stefano Boeri, assessore alla cultura della giunta di Milano pare voglia spostare i soprammobili di casa. Tutto ha avuto inizio con la scultura di Cattelan LOVE e la sua temporaneità, la lasciao lì dove la vuole l'artista o la spostiamo altrove? Ora Boeri ha pensato di fare delle domande ai cittadini se vogliono o meno lasciare le sculture sparse per la città dove si trovano o spostarle.
Dico, con tutti i casini che ci sono in comune, proprio questo deve diventare la priorità? E poi, perché?


Il DITO di CATTELAN DEVE RIMANERE LI' DOV'E'.
Piazza Affari è una bella piazza, ma VUOTA, senza quella scultura sarebbe un semplice parcheggio, chi va a vedere una piazza dove c'è un PARCHEGGIO? Come sempre mi chiedo, ma i politici vanno all'estero? I politici dove cazzo vivono?
Basta passare in piazza Affari e notare che ora la gente ci passa a fare le foto, per il DITO, non per imprecare alla Borsa. Certo, se il comune facesse uno sforzo per pedonalizzare sta piazza non sarebbe male. magari una semplice aiuola o sistemazione come avevo fatto qualche tempo fa.






L'AGO e il FILO di Claes Oldenburg, a me piace, molto, è colorata e vivace, si trova in una brutta piazza, forse è più brutto l'intervento della Aulenti, eppure si vuol far fuori questa scultura... ma perché? Non capisco proprio.

Il monumento a PERTINI, in effetti è troppo ingombrante per lo spazio, ma oramai è lì, forse gli alberelli sono troppo voluminosi, e la "scalinata" è inutilizzabile e sporca... basterebbe tenere più pulito...


Il CAVALLO di Leonardo, come avevo già detto, io lo vedrei in un luogo più accessibile, tipo in piazza del Canone, dietro al Castello Sforzesco, dove ricordi a grandi linee la sua originari locazione e sia visibile a tutti. Invece è all'ippodromo, che se non hai molto tempo e non sai dove si trova... ciccia.

Insomma, perché chiedere ai cittadini? A che scopo?

Ah, dimenticavo, altra proposta dell'assessore Boeri, è lo spostare il Quarto Stato di Giuseppe Pellizza dal Museo del 900 a chissà dove... per anni quel capolavoro si trovava a Palazzo Belgioioso, giardini di via Palestro, chi l'ha visto? In pochi, ora è collocato all'inizio del percorso museale, pare persino diventato più importante della gioconda, perché rispostarlo nel vecchio luogo dove in pochi vanno?

Insomma, quando le cose funzionano, perché modificarle?

venerdì 16 settembre 2011

Milano, Palazzo Lombardia è un po' una delusione...

Ieri sono passato in via Restelli a Milano, e ho visto il "giardino" appena ultimato della Regione Lombardia, che dire, onestamente pensavo in qualcosa di meglio.


Ricordo dei vecchi rendering del Palazzo Lombardia dove si vedeva una specie di canale (a ricordo dei famosi navigli) lungo il percorso della via e attorno spazi verdi, alberi ecc... mi piaceva molto, ora tutto questo è stato sostituito da aiuole ovali a mo' di collinetta e da due fontane "sorgive" ovali anch'esse.


Invece ho trovato troppo cemento, aiuole un po' striminzite a dire il vero, e che dire dei Menhir, le pietre lombarde piazzate in modo casuale lungo la via, sistemate come fossero delle statue che non sono, circondate dalla ringhierina e con le luci per l'illuminazione ben visibili (chissà quanto dureranno).
Mentre le fontane (2) sono l'unica cosa che mi piace assieme alle panchine circolari.
Mentre avrei preferito qualcosa di simile al giardino fatto in Place Jean Paul Riopelle a Montreal, magari accompagnato da un bel vascone ce riproducesse il naviglio.

Ora che siamo al 90% del realizzato, posso dire che Palazzo Lombardia è un po' una delusione.

Non è alto abbastanza, io avrei fatto meno corpi bassi e una torre alta almeno 300 metri.
Più giardino sia su via Restelli che su Melchiorre Gioia.
Il Belvedere rimane un'utopia... peccato che come al solito lo si userà in occasioni speciali, ma nn c'avevano promesso il punto panoramico sempre aperto?
Per fortuna che almeno il Lanternone lo tengono acceso... ci mancava anche che nn fosse illuminato.
Gli impianti tecnici a vista li trovo orrendi, specie per un palazzo NUOVO di zecca come questo, ma come si fa a non considerarli da subito?
Speravo in negozi più belli e meno stile mensa, invece...

Mi piace molto la forma sinuosa (anche se nella prima versione la preferivo),  la Piazza coperta e anche il rivestimento di tutte le superfici,  mi piacciono molto i dipinti che si trovano in uno degli ingressi, quelli floreali, per il resto gli do una bella insufficienza.


Peccato.






Il faccione in piazza :D










Ecco l'esempio, Place Jean Paul Riopelle


mercoledì 7 settembre 2011

martedì 6 settembre 2011

Vacanze: New York Surprise


Quest'anno è stata la mia terza volta nella grande Mela, nel 1992 poi nel 2001 e quest'estate. Ogni volta si trasforma, non è mai uguale, adoro. La sorpresa è che adoro questa città per come sia capace ogni volta di stupirmi con evoluzioni urbane che sanno di dinamismo e creatività.

Nel lontano 92, ricordo com'erano tremende le zone attorno a Madison e Union square, specie quest'ultima assieme alla zona del Bowery, ricordo, era veramente un luogo dove vi regnavano solo barboni e negozi chiusi, palazzi vuoti, insomma un non luogo. SoHo iniziava a svilupparsi e Chelsea era morta. Ricordo anche la zona oltre l'ottava, subito dopo la zona di Times Square, un postaccio.
Poi nel 2001 la città aveva già attivato questi neuroni un po' assopiti, Union Square era cambiata, più vitalizzata, c'era anche un bel Virgin megastore nuovo di zecca, SoHo era il top dei quartieri fighi. Nuove torri stavano vedendo la luce ovunque, Times Square era un cantiere di nuovi uffici.
Poi una volta tornati a fine agosto 2001, dopo una decina di giorni ci fu il tragico evento delle torri Gemelle. Non sono più tornato per vari motivi, quest'anno volevo farci proprio una tappa nella grande città.



Se già nel 2001 l'avevo trovata cambiata e migliorata, ora mi è parsa ancora più esplosiva.
Times Square mi fa abbastanza cagare, scusate il termine, oramai sembra disneyland o Las Vegas, ricordo la prima volta che la vidi ne rimasi estasiato, forse mi sono abituato, boh. Comunque con sorpresa ho notato che la stanno lentamente pedonalizzando, hanno costruito la scala rossa di Tkts, molto carina, ma le nuove torri l'hanno ulteriormente soffocata a mio parere.
Lì vicino Renzo Piano ha costruito la sua torre, quella del Times, che ancora nn avevo visto, mi è piaciuta, senza grandi entusiasmi.
Molto bella la torre della Bank of America Tower, a Bryant Park, bella dinamica e moderna.
Mi è piaciuta molto anche la Columbus Circle e il Warner Center, anche lì avevo un ricordo di un palazzo e una piazza... vuoti.




A sud Gehry ha costruito una nuova torre, mi è piaciuta molto, bella movimentata, le onde in facciata come se fosse stato stropicciato le trovo una bella idea. Mentre che dire del Progetto World Trade Center?

Alcune torri mi piaciucchiano, tipo il Two World Trade Center di Foster, ma la torre Freedom di Libeskind non mi piace per niente, ci tornerò una volta ultimato il tutto e vedrò se il mio giudizio sarà diverso, ma per me hanno riempito troppo lo spazio, troppe torri e poco entusiasmanti.



Quartieri che come sempre mi hanno eccitato sono stati Nolita, il Bowery, Tribeca, Chelsea e la scoperta della zona del Meatpacking District, dove da quartiere abbandonato si è trasformato in un luogo molto trandy e frizzante. Ho fatto il giro sulla High-Line, questo fantastico recupero urbano, un tempo una sopraelevata ferroviaria, poi abbandonata e ora recuperata come passeggiata urbana, un posto fantastico, da vedere assolutamente.

Per il resto New York rimane New York, bella, brutta, sporca, linda, ricca e povera, vitale e abbandonata, statica e in trasformazione, un luogo che a me piace sempre molto.

lunedì 5 settembre 2011

Vacanze: San Francisco e la nebbia




San Francisco, bella e affascinante. Devo dire che son rimasto soddisfatto della mia visita di una settimana in questa splendida città.
Ospitato da un amico ho vissuto anche un pochino la vita che scorre in città non da turista ma da chi la vive. La casetta era sulla collinetta di Telegraph Hill, proprio sotto la Coit Tower, posizione splendida perché panoramica, ma vicino al centro e al quartiere di North Beach, abbastanza animato la sera.




Architettonicamente di gemme non ce ne sono, il down town è il classico americano, grattacieli uno a fianco dell'altro senza edifici che colpiscano, escludendo l'iconico Transamerica Pyramid e il bellissimo 555 California Street. Per il resto in centro di particolarmente bello ci sono le torri dei primi anni 30, in stile decò, come la Shell o il Telephone Building, mentre di sicuro effetto è il complesso di John C. Portman, l'Embarcadero center, un insieme di grattacieli uniti da un podio con negozi costruito negli anni 70, non mi sono mai piaciuti, ma debbo dire che la zona dei negozi e il podio sono ancora molto belli e vivi.


Il MOMA di Mario Botta è molto imponente, purtroppo non son riuscito a vederlo internamente, ma esternamente fa il suo effetto, così come lo splendido Yerba Buona Gardens coi nuovi palazzi moderni che stanno vivacizzando il quartiere al di sotto della Market street.
Il Contemporary Jewish Museum di Daniel Libeskind è stato un po' deludente, mi aspettavo qualcosa di incredibile, mentre il Cubo in bilico posto dietro la chiesa neo gotica era quasi banale, non mi ha entusiasmato insomma.



Al contrario, il resto della città l'ho trovato molto stimolante pur se ripetitivo, le stradine colle casette in legno sono un vero sogno.
Debbo dire che mi sono anche commosso alla vista del tram a cremagliera classico, forse era un simbolo che ho sempre visto su libri e riviste in foto o in video e ora me l'ero ritrovato dinanzi. Così come ho trovato spettacolare l'idea per alcune linee di tram di utilizzare vecchi trolley di altre città mondiali, così alcuni Carrelli di Milano son finiti sulle strade di San Francisco assieme a tram di Melbourne, di Louisville o Washington.


Alcune strade cittadine sono assolutamente da vivere, come la Fillmore Street, la Union Street o la Haight Street, così bohemian e hippie, con negozi veramente curiosi e particolari.
Graziosa la Grace Cathedral in Nobb Hill, un po' farlocca, ma il neo-gotico francese crea l'atmosfera, mentre strepitosa la Saint Mary Cathedral un capolavoro dei nostri ingegneri e architetti Pier Luigi Nervi e Pietro Belluschi in collaborazione con John Michael Lee. L'interno più che l'esterno è suggestivo, da vedere.


Bellissimo anche il famoso Golden Gate Bridge, anche se a causa della quasi perenne nebbia mi è stato quasi impossibile vedere, sì, perché San Francisco si è rivelata città molto fredda ad Agosto e soprattutto nebbiosa, ma sicuramente viva e piena di gioia, con un certo modo di pensare molto rilassato e aperto.


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