lunedì 17 ottobre 2011

Milano - We reached the Top!

La Torre Garibaldi (Pelli) è stata completata, o quasi, raggiungendo l'altezza di 231 metri.

Foto di OBLIT


Sabato 15 Ottobre son stato invitato da parte della Hines Italia a salire sul Diamantone per assistere alla posa degli ultimi pezzi della Torre Garibaldi a Porta Nuova.
Onoratissimo mi sono fiondato all'evento, che dire, una grande emozione, specie il momento clou.
Complimenti vivissimi ai tecnici che hanno realizzato il pennone, ai tecnici che lo hanno montato, al pilota fantastico dell'elicottero che con maestria ha saputo bilanciare pezzi pesanti 3 tonnellate e portarli ad un altezza di 200 metri e posarla in modo che i tecnici posti sulla sommità della guglia la potessero incastrare alla perfezione.
Io non mi sarei messo al loro posto manco dipinto.
Comunque il tutto molto emozionante, specie il fatto che io ero in mezzo a fotografi e cineoperatori di testate giornalistiche tra le più importanti. :D

Ora manca il rivestimento e la conclusione delle parti basse della torre. Attenderemo l'inaugurazione prevista per l'anno prossimo.



giovedì 6 ottobre 2011

Addio Steve Jobs



Napoleon Bonaparte quotes
"Men of genius are meteors intended to burn to light their century" 

Io ho cominciato a zampettare su un computer una ventina d'anni fa per lavoro, ed era un Macintosh, in pratica ho mordicchiato la Mela e da allora non ho conosciuto altro.

martedì 4 ottobre 2011

Siamo ancora sui quotidiani Ottobre 2011



Oggi hanno pubblicato l'intervista a Marco Montella, alias Genius-Loci e Alessandro Bombaci sul Corriere della Sera


Skyscrapercity e Urbanfile...
Non si vive di sola teoria, ma anche sporcandosi le scarpe nei cantieri, consapevoli di essere quelli che meglio di ogni altro possono capire quando un'idea è realizzabile. Perché hanno l'occhio dell'architetto e la testa di un ingegnere. Alessandro Bombaci ha 39 anni. È al terzo anno di università al Politecnico di Milano quando nel suo corso di laurea in Ingegneria si apre una finestra sul mondo che amava fin da piccolo. Quando la mamma lo portava in giro facendogli notare i dettagli architettonici di case e palazzi. Il corso di laurea in Ingegneria Edile — Architettura è un ibrido che ha conquistato tanti futuri ingegneri under 40.
Un'evoluzione dalla figura dell'architetto di interni a quello più tecnico e pratico. «Studiavo per costruire metropolitane: appena è stato possibile sono stato tra i primi a virare», racconta Bombaci. «Un riversamento di massa: tanti ci invidiavano perché era l'unico corso di Ingegneria con qualche ragazza, ma finimmo in mezzo alle critiche di entrambe le categorie professionali». Gli ingegneri tradizionalisti la videro come una svolta di carriera verso il basso, gli architetti non gradirono che qualcun altro andasse a rompere le uova nel loro paniere. Non a caso, per molti l'approccio lavorativo fu complicato. Il rischio di non essere né carne né pesce fu superato con le prime visite in cantiere. «Spiegavo gli schizzi degli architetti agli operai», spiega Bombaci.
«Un ruolo sempre più utile per raddrizzare il tiro alla prova dei fatti». Dal 2005 Bombaci è un «architetto di campo» in uno studio a Milano. «Non sarò mai visionario come Zaha Hadid, ma in tempi di crisi restare con i piedi nella terra dei cantieri aiuta molto». Come tutti i colleghi Bombaci ogni giorno rimane aggiornato sfogliando le riviste di architettura. Come solo quelli più giovani cerca i lavori più innovativi sulla Rete. A un anno dal crollo delle Torri Gemelle, un olandese di Rotterdam di nome Jan Klerks fondò uno dei forum più seguiti al mondo. Pochi sanno qualcosa di lui, se non che la sua creatura oggi corre da sola. SkyscraperCity è un immenso contenitore di parole e immagini, progetti compiuti o ipotesi su quel che sarà delle forme di domani.
Più di 500 mila iscritti, 47 mila post contenuti nelle varie sezioni di ogni Paese. Si parla di urbanistica, di architettura legata al territorio, eppure in alcuni paesi è tra i siti più cliccati ogni giorno. In Polonia e Brasile in particolare non teme confronti nemmeno con l'industria del porno gratuito sul Web. L'11 settembre del 2002 è partito per continuare a parlare di grattacieli dopo le Twin Towers. Oggi è un riferimento assoluto per la gente del settore. Marco Montella, 36 anni, è uno dei quattro moderatori della versione italiana di SkyscraperCity, che vanta migliaia di utenti ogni giorno. «È discutendo che nascono gli spunti migliori» racconta, lui che dirige l'orchestra facendo da filtro ai contributi meno ortodossi. «La credibilità di un forum dipende dalla cultura di chi lo frequenta, fin dall'inizio».
A differenza di un blog, qui sono tutti sullo stesso piano. Chiunque può mettere un'idea sul tavolo virtuale, per condividerla e magari correggerla. C'è l'architetto famoso nascosto dietro al velo di un nickname, come il cittadino qualunque che aprendo la finestra «posta» la sua visuale di un cantiere. Una comunità di appassionati che spesso esce dai confini della Rete per finire insieme a cena e parlare di progetti, come di vita comune. Montella, che nella vita fa il commercialista, continua a coltivare la sua passione per l'architettura così. Proprio con tre forumer conosciuti su SkyscraperCity, tre anni fa, ha formato Urbanfile, una sorta di Wikipedia dell'architettura.
Chi si iscrive carica materiale. «Al caos delle discussioni abbiamo deciso di affiancare schede più leggibili», spiega. Partito come realtà italiana, presto avrà le prime sezioni estere e domani ha organizzato in Galleria a Milano una tavola rotonda sul tema: «L'architettura è felicità, l'architettura vista dal Web». Settimana scorsa, probabilmente non a caso, ha tagliato il traguardo di due milioni di visite.
Stefano Landi