In Corso Vittorio Emanuele II, in pieno centro di Milano, una delle vie più importanti per lo shopping al mondo, negli ultimi anni ha avuto una trasformazione molto importante.
L'esigenza di spazi commerciali più grandi, l'arrivo di marche famose in tutto il mondo ha radicalmente avuto conseguenze sugli immobili della via.
Un tempo c'erano i famosi e bellissimi cinema, che uno ad uno hanno chiuso per venire convertiti in negozi.
Ultimamente anche una galleria/passaggio ha chiuso per creare più spazio commerciale possibile, mi riferisco al passaggio per Corsia dei Servi, nel palazzo costruito neigli anni 60 dallo studio BBPR.
A me quel palazzo non è mai piaciuto, specie la parte superiore.
Di bello ha avuto le colonne cilindriche, le travi in metallo e le famose scale elicoidali.
Penso che il complesso fosse stato studiato per ottenere dei negozi anche al primo piano, creando una piazza sopraelevata, ma a parte un Mac Donald che ha regnato incontrastato per decenni al primo piano non c'era mai stato nulla.
Un peccato che non siano mai riusciti a rendere lo spazio vivibile, ma anzi, le scale erano diventate un luogo per ragazzi nullafacenti, skaterboys, graffitari e brakedancer, quindi uno spazio molto degradato.
Ora, dopo mesi di lavori e polemiche ha aperto GAP, la catena di abbigliamento americana. Sabato ci sono entrato, curioso come sono, per vedere che avessero combinato. La scala è rimasta, ma ora è "soffocata" dal negozio, peccato.
Io mi ero immaginato un uso più bello delle scale, tipo al centro di un passaggio/galleria, più o meno com'era prima, ma coperto e chiuso. Dove si affacciassero chessò, 4/5 negozi tra sopra e sotto, che avessero conservato il colore rosso scuro del contesto, così da rendere le scale bene in evidenza.
Per farsi un idea, in versione più piccola del passaggio berlinese del Quartier 206 sulla Friederichstrasse.
Com'è stato trasformato
foto styleandfashion
Che brutto intervento, quindi non sarà più un passaggio, ma una scala all'interno del negozio?
RispondiEliminaA me piaceva com'era, certo, molto trascurato, ma era molto più interessante.
meglio prima, almeno i breakedancers vivacizzavano un pò il corso, rendendolo meno smorto e più attivo ed europeo
RispondiEliminaSono d'accordissimo con te.
RispondiEliminaIo sono stata li' l'altro ieri. Il modo in cui hanno gestito lo spazio per "valorizzare" la scala e' una tristezza. Rimanendo nell'ottica negozio, direi che per gli interventi sono piu' bravi e veloci gli spagnoli delle milioni di Zara che ormai hanno invaso Milano.
Che vergogna! Hanno rovinato un posto famoso, si lamentavano tanto dei breaker ma sono gli stessi che poi applaudono quando li vedono sul palco scenico, e gli fanno guadagnare pure la grana.
RispondiEliminaNon riesco a immaginare come prima su quei posti a sedere si sedessero quattro ragazzini underground e ora si siedano le vecchie signore spocchiose che vanno a far shopping da banana republic. Dalle stelle alle stalle