se fosse un terminal aeroportuale sarebbe bellissimo.. lo vedrei meglio a fiumicino rispetto che in centro, fra omogenei ed armoniosi palazzi_ in questo modo non è che un'ulteriore cicatrice e frattura sulla faccia di roma_ manuele mariani
@ Manuele. MAh, a parte che l'hanno costruito in un quartiere quasi del tutto nuovo, palazzoni anni trenta e pochi di fine '800. A me piace la collocazione.
anni trenta non vuol dire nuovo; fino agli anni '30 e '40 infatti edilizia corrispondeva con urbanistica, nel senso che le nuove costruzioni avevano una loro identità e disegnavano il tessuto della città inserendosi armoniosamente con il preesistente, dopo la guerra invece salvo alcune rarissime riedificazioni in stile, l'edilizia ha cominciato a scomporre e frantumare l'uniformità ed omogeneità secolare delle nostre città.. e da quegli anni ancora non è cambiato nulla_ contiuiamo impuniti a cancellare o cmq stravolgere il nostro passato che ancora oggi significa identità, riconoscibilità e forma per ogni città e paese. manuele mariani
A me invece sembra uno dei suoi progetti, urbanisticamente parlando, meglio riusciti: crea nuovi attraversamenti pedonali facendo sì che p. Mancini (che, per i non romani tengo a dire che è anche il capolinea di diverse linee di autobus, che è piuttosto chiusa fuori urbanisticamente parlando dal gioco che si crea attorno all'asse di via Guido Reni, dove è il Maxxi, il palazzetto di Nervi, l'auditorium di Renzo Piano, il ponte della Musica in costruzione, e la futura facoltà di architettura sui vecchi capannoni del ministero della Difesa) comunichi meglio con il quartiere. Purtroppo si è scelti di inserire dei cancelli molto invasivi, che certo non stimolano l'attraversamento, ma sono una scelta successiva. Gli edifici che il maxxi ha sostituito erano fatiscenti ed irrecuperabili, così come le ex-caserme che ora sono di fronte al museo. Ovvio, la mia non è una difesa cieca: non è il miglior progetto possibile, e senz'altro per il luogo era senz'altro più adeguata la proposta di Steven Holl. Però è anche vero che non è il Maxxi a distruggere l'identità italiana (che non sono le pessime palazzine del ventennio), piuttosto quanto il trasformare il colosseo in una rotonda, o il Duomo di Milano in un centro commerciale (dato che il destino della piazza prospicente sarà quello)...
a me piace... piaceva il progetto e mi piace anche quel che vedo dalle foto. sono anche contrario all'immobilismo delle città, soprattutto perchè in italia tutto ciò che è antico è sacro - e va benissimo - ma lo si pensa anche di ciò che è vecchio e basta. valorizzare ciò che di buono c'è tra l'antico e il contemporaneo, ovviamente è sacrosanto. ma se avessimo sempre pensato così il rinascimento e il barocco, all'epoca rivoluzionari, non avrebbero potuto rimpiazzare i torrioni medievali... dovremmo imparare che se l'architettura è di qualità, anche se è recente può solo portare beneficio a un tessuto che comunque è vivo e in evoluzione, no?
Io non vedo l'ora che apra. Credo sia un progetto molto bello e ben studiato, che si integra alla perfezione con il contesto (nulla a che vedre con l'Ara Pacis di Foster che per quanto ormai ci abbia fatto l'occhio, pare sempre in competizione con l'adiacente chiesa di San Rocco). E poi mi piace che nella città consolidata, spuntino nuovi edifici, cosa che accade con tanta normalità nel resto dell'Europa, ma che in Italia è visto sempre di traverso da chi deve trovare necessariamente i lati negativi.
se fosse un terminal aeroportuale sarebbe bellissimo.. lo vedrei meglio a fiumicino rispetto che in centro, fra omogenei ed armoniosi palazzi_ in questo modo non è che un'ulteriore cicatrice e frattura sulla faccia di roma_
RispondiEliminamanuele mariani
Uno dei suoi progetti + riusciti. Nonostante i tanti cambiamenti e soliti ritardi.
RispondiEliminaUno dei meno atopici...
@ Manuele. MAh, a parte che l'hanno costruito in un quartiere quasi del tutto nuovo, palazzoni anni trenta e pochi di fine '800. A me piace la collocazione.
RispondiEliminaanni trenta non vuol dire nuovo; fino agli anni '30 e '40 infatti edilizia corrispondeva con urbanistica, nel senso che le nuove costruzioni avevano una loro identità e disegnavano il tessuto della città inserendosi armoniosamente con il preesistente, dopo la guerra invece salvo alcune rarissime riedificazioni in stile, l'edilizia ha cominciato a scomporre e frantumare l'uniformità ed omogeneità secolare delle nostre città.. e da quegli anni ancora non è cambiato nulla_ contiuiamo impuniti a cancellare o cmq stravolgere il nostro passato che ancora oggi significa identità, riconoscibilità e forma per ogni città e paese.
RispondiEliminamanuele mariani
A me invece sembra uno dei suoi progetti, urbanisticamente parlando, meglio riusciti: crea nuovi attraversamenti pedonali facendo sì che p. Mancini (che, per i non romani tengo a dire che è anche il capolinea di diverse linee di autobus, che è piuttosto chiusa fuori urbanisticamente parlando dal gioco che si crea attorno all'asse di via Guido Reni, dove è il Maxxi, il palazzetto di Nervi, l'auditorium di Renzo Piano, il ponte della Musica in costruzione, e la futura facoltà di architettura sui vecchi capannoni del ministero della Difesa) comunichi meglio con il quartiere. Purtroppo si è scelti di inserire dei cancelli molto invasivi, che certo non stimolano l'attraversamento, ma sono una scelta successiva. Gli edifici che il maxxi ha sostituito erano fatiscenti ed irrecuperabili, così come le ex-caserme che ora sono di fronte al museo. Ovvio, la mia non è una difesa cieca: non è il miglior progetto possibile, e senz'altro per il luogo era senz'altro più adeguata la proposta di Steven Holl. Però è anche vero che non è il Maxxi a distruggere l'identità italiana (che non sono le pessime palazzine del ventennio), piuttosto quanto il trasformare il colosseo in una rotonda, o il Duomo di Milano in un centro commerciale (dato che il destino della piazza prospicente sarà quello)...
RispondiEliminaa me piace... piaceva il progetto e mi piace anche quel che vedo dalle foto. sono anche contrario all'immobilismo delle città, soprattutto perchè in italia tutto ciò che è antico è sacro - e va benissimo - ma lo si pensa anche di ciò che è vecchio e basta. valorizzare ciò che di buono c'è tra l'antico e il contemporaneo, ovviamente è sacrosanto. ma se avessimo sempre pensato così il rinascimento e il barocco, all'epoca rivoluzionari, non avrebbero potuto rimpiazzare i torrioni medievali... dovremmo imparare che se l'architettura è di qualità, anche se è recente può solo portare beneficio a un tessuto che comunque è vivo e in evoluzione, no?
RispondiEliminaIo non vedo l'ora che apra.
RispondiEliminaCredo sia un progetto molto bello e ben studiato, che si integra alla perfezione con il contesto (nulla a che vedre con l'Ara Pacis di Foster che per quanto ormai ci abbia fatto l'occhio, pare sempre in competizione con l'adiacente chiesa di San Rocco).
E poi mi piace che nella città consolidata, spuntino nuovi edifici, cosa che accade con tanta normalità nel resto dell'Europa, ma che in Italia è visto sempre di traverso da chi deve trovare necessariamente i lati negativi.
Oddio, ho detto foster?
RispondiEliminavolevo dire Meier... che pippa che sono...
l'importante è che te ne sei accorto... :D
RispondiEliminatanto, sempre architetti sono... :)
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