lunedì 15 settembre 2008

Milano - Pop Art









Ecco risolto l'enigma di stamattina. Infatti questa mattina, andando a prendere il tram in Porta Venezia, mi sono imbattuto in questi strani "oggetti" applicati ai pali dei cartelli stradali.

Dal Corsera:

Incursione notturna per le vie della città
Bros inaugura un «museo» della strada
Installazione all'aperto dell'artista. Duecento targhe colorate a celebrare elementi di arredo urbano: «Mi ispiro a Piero Manzoni»

MILANO - Questa volta non colora, non vìola, non macchia. Bros, il ventiseienne artista di strada milanese, noto per le sue incursioni sui muri cittadini, si limita a sottolineare. La città si è svegliata stamattina punteggiata di targhe di colore squillante, ducento in tutto, puntate come indici luminosi a indicare aiuole, muri, cestini, pali della luce. E di zerbini, all'uscita delle metropolitane, recanti messaggi di «benvenuto» in un'immaginaria galleria all'aperto, allestita da Bros e compagni con un'incursione notturna.


In mostra, elementi d'arredo urbano nelle loro forme e posizioni usuali, elevati al rango di «monumenti». E quei colori da evidenziatore, che spiccano sull'asfalto in una giornata grigia da inizio autunno, e che contengono una buona dose di ironia. Come l'omaggio «a un tubo» o all'«erba» di un'aiuola. O provocazioni politiche, come l'insegna sul muro della polizia. Un pizzico di poesia, come la targa sotto alla pianticella di Largo la Foppa, poco più di un arbusto, che recita «monumento alla natura». Mentre oggetti prosaici come il cestino della spazzatura di piazzale Cadorna, vengono trasformati in «monumenti al trash».
Ma che cosa vuole essere questo «BrosMuseum»? «Un omaggio allo spazio dove ho sempre agito, una celebrazione degli oggetti che sono lì da tempo, una rappresentazione del banale», spiega l'artista. Che, messe a riposo le bombolette spray, si è fatto interprete di un progetto «ispirato a Piero Manzoni». Che proseguirà nei prossimo giorni con l'allestimento di un «Info point» all'interno dell'ex atelier dello stesso Manzoni: «Ci sarà un desk dove raccogliere informazioni sulla galleria all'aperto, con hostess che distribuiranno piantine, materiale fotografico e video girati nel corso dell'installazione». L'arte si trasferisce «fuori», insomma, mentre lo spazio nato per concepire opere artistiche ospiterà la pura segnaletica.
Antonella De Gregorio
15 settembre 2008

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