La mia foto
Milano - Porta Venezia ma anche il resto del mondo, Italy
Cerco di parlare un po' d'Architettura, d'Urbanistica, Arte, Lifestyle, Musica e altro anche se non ne ho le qualità

giovedì 31 luglio 2008

Milano - Torri FS Recladding





Per chi non lo sapesse, è arrivata la gru e quindi si puù dire che i lavori alle ExFs son partiti.

Nel forum Italiano di Skyscrapercity c'è questo thread specifico su come molte persone hanno accolto in modo favorevole il destino delle due torri.
Non so che dirvi, questa questione mi ha preso in modo molto personale, come se mi portassero via un pezzo di qualcosa che m'apparteneva. Tra due anni se tutto va bene queste torri avranno il nuovo aspetto che potete vedere anche su Urbanfile.
Modifiche che non discuto dal punto di vista tecnico, ne architettonico, ma discuto negativamente solo perché mi cancelleranno gli "orrendi pendoli da tavolo" che ho visto costruire, vivere ed agognare nel tempo di 20 anni.

Come ho già scritto nel thread apposito su SSC...
Colgo l'occasione per fare i miei sinceri complimenti agli architetti Laura Lazzari e Giancarlo Perrotta, per aver costruito e creato un piccolo mito degli anni 80/90, durato poco e che rimarrà per sempre nei nostri ricordi e nelle nostre fotografie.

mercoledì 30 luglio 2008

Corso Sempione Vs ChampsÉlysées




Grazie a Google Map ho voluto fare un raffronto tra le due arterie, la direzione è la stessa, ma l'inclinazione verso nord è maggiore per il nostro corso Sempione. La larghezza sembra quasi simile. Naturalmente il resto è differente, anche se gli alberi credo siano gli stessi, Platani?

Milano - Corso Sempione come una Ramblas II






Dal Corsera:

Lungo il percorso, il cavallo di Leonardo e gli arazzi del Bramantino
Sempione: «Milano avrà le sue Ramblas»
Da piazza Firenze all'Arco della Pace, il progetto dell'architetto portoghese Alvaro Siza per ridisegnare la città dell'Expo

MILANO - Le Ramblas a Barcellona, gli Champs-Elysées a Parigi,l'Unter den Linden a Berlino. Corso Sempione a Milano. Il progetto è pronto, la firma è di un'archi-star — il portoghese Alvaro Siza — l'obiettivo è sempre quello: l'Expo 2015. Quello del «nuovo salotto di Milano» per ora è solo un progetto. Ma a Palazzo Marino piace parecchio. A fare gli onori di casa, ieri, l'assessore ai Trasporti Edoardo Croci. Ma il nome di Siza è uno di quelli che piace alla stessa Letizia Moratti: in passato lo aveva già indicato tra le matite che avrebbero dovuto ridisegnare la Milano del domani. Il tutto muove tutto da una semplice considerazione.

L'asse viario di corso Sempione è largo, larghissimo. Novanta metri. Più degli Champs- Elysées, per esempio, che occupano «solo» 58 metri. La posizione strategica e il richiamo alla storia fanno il resto. Corso Sempione deve allora diventare l'«asse identitario» della città. Lungo i suoi quasi due chilometri devono esserci i simboli di Milano. A partire da Leonardo. La riproduzione del suo cavallo «trotta» da quasi dieci anni all'ingresso dell'ippodromo. Andrà in via Melzi D'Eril, a pochi metri dall'Arco della Pace. Da dove partirà il nuovo viale alberato: pedonalizzato nella corsia di mezzo, almeno per metà. Le auto circoleranno nei controviali e, da via Domodossola fino a piazza Firenze, anche nella carreggiata centrale.
Lungo il percorso, poi, i padiglioni a tema Expo. Fino a piazza Firenze. Grigio e anonimo snodo di semi - periferia oggi, polo culturale d'eccellenza domani. Quattro padiglioni, in altrettanti spicchi della piazza. Dentro, la serie dei dodici arazzi dei mesi di Bramantino. Una stagione per padiglione. E ancora: sempre in piazza Firenze non è da escludere che possa nascere un vero museo. Magari quello della città di Milano, dove raccogliere i capolavori poco valorizzati da collocazioni museali non sempre «illuminate». Soddisfatto l'assessore Croci che sottolinea però come l'iter del piano Sempione sia ancora allo stato iniziale. E soddisfatto anche il collega al Verde, Maurizio Cadeo: «È il tentativo di trasformare quello che allo stato è un asse viario in un luogo con un'identità».

Andrea Senesi

Milano - Corso Sempione come una Ramblas



Notizia apparsa oggi su La Repubblica, Alvaro Siza ha progettato e propone alla giunta milanese, il progetto per il rifacimento del Corso Sempione, prevede dei padiglioni espositivi in Piazza Firenze, la parte centrale del corso pedonalizzata, lo spostamento del Cavallo di Leonardo dall'ippodromo al centro della via (come dargli torto).
Wow, idea fantastica. Fa strano pensare al vialone come ad una zona di passeggio, visto che è sempre stata più una via di scorrimento veicolare e poco d'appeal per lo strusio o la passeggiata. Immagino anche la meravigliosa prospettiva che si avrebbe dal centro della carreggiata.

Milano - By Night



Ieri ho elaborato questa mappa che mostra i principali punti della città dove alla sera c'è abbastanza movimento se uno vuole trovare la "movida" milanese. Mi è venuta questa balzana idea dopo aver letto per due giorni consecutivi articoli sul corsera (articolo 1 e 2) che definivano il centro di Milano un deserto notturno.
In effetti a Milano il centro, almeno da molti anni a questa parte (prima c'erano i cinema che animavano, ora chiusi quasi tutti), è quasi desertico, non ci sono molti locali, ristoranti o quant'altro, una specie di City. I nottambuli milanesi si riversano in massa in zona Brera/Garibaldi/Corso Como, Navigli, Sempione o Porta Romana, con piccole isole come Via Marghera, Porta Venezia o la nuova Bicocca (devo andarci qualche sera, ne parlan bene).
Mi chiedo se è necessario che il centro sia molto più attivo o nn abbia importanza. Certo un turista che pasa due giorni in città, pensando il centro come quello di Roma, si fionda e trova tutto chiuso, pensando sia così per tutta Milano e sostenendo che la città non sa viver la notte.
Non dico una mega movida, ma qualche bel ristorante e qualche ella pizzeria potrebbero aprire in zona duomo, sicuramente qualcosa si muoverebbe un pochino.

martedì 29 luglio 2008

Milano - Sotto Porta Nuova



Per chi si domandasse cosa sta succedendo di fronte alla stazione Garibaldi. Questa è una delle mappe che girano in rete dove si vede bene l'intreccio di infrastrutture che a breve si troveranno in quel punto, di qui si capisce anche il mega valore dell'area Porta Nuova.
Oltre la Stazione di Porta Garibaldi, si trova il passantino che curva a nord per greco, la stazione Metro 2 di Garibaldi e la stazione del Passante. Presto ci sarà la stazione della metro 5 (quella lilla) che affiancherà la stazione del Passante ferroviario. Insomma un intreccio pazzesco sotto la superficie stradale. Mi chiedo ancora come riusciranno a costruirci un grattacielo alto 215 metri.

Milano - Sgarbi's back



Dal Corsera:
MILANO — Salemi potrebbe perdere un sindaco, Milano potrebbe ritrovare un assessore. Il Tar della Lombardia ha dato ragione a Vittorio Sgarbi e ha accolto il ricorso con cui il critico contestava il «licenziamento» in tronco da parte del sindaco Letizia Moratti l'8 maggio scorso. Decisione clamorosa. Sgarbi ha già annunciato che venerdì sarà a Milano per l'ultima riunione della giunta prima della pausa estiva. «Certo che ci sarò e vedrete che spettacolo. L'atto della Moratti è illegittimo e moralmente esecrabile».

Ma tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. In questo caso è la sentenza del Tar. Non è ancora stata notificata alle parti. Le motivazioni si conosceranno solo oggi. Giampaolo Cicconi e Fiorenza Betti, i legali del critico d'arte, ritengono che il ricorso sia stato accolto perché «le ragioni della revoca delle deleghe erano generiche e carenti». Storia di due mesi fa. Quando la Moratti con un blitz improvviso convocò Sgarbi nel giorno del suo compleanno e lo licenziò in tronco. Queste le motivazioni: mancanza di rispetto nei confronti della giunta, mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini e mancanza di lealtà nei confronti della stessa Moratti. Doppio casus belli: la delibera «truccata» con cui Sgarbi diede il patrocinio a una rassegna di teatro omosessuale all'insaputa dei colleghi di giunta e le sparate del critico durante l'ultima puntata di «Annozero» quando prese a male parole Marco Travaglio. In realtà il rapporto tra i due si era logorato fin dai tempi della censura della Moratti a Vade Retro, la mostra su arte e omosessualità. Per gli avvocati di Sgarbi mancavano «tutti gli elementi» per il ritiro delle deleghe: «Quindi, teoricamente, Sgarbi è di nuovo assessore alla Cultura».


Da Palazzo Marino nessun commento ufficiale. Prima si vuole conoscere la sentenza. Ma l'Avvocatura è già al lavoro. Ci sono due strade possibili. O il ricorso al Consiglio di Stato con la richiesta di sospensiva immediata. O, molto più realisticamente, un nuovo atto di revoca, motivato fin nelle virgole. In questo caso si impedirebbe a Sgarbi di fare il suo show in giunta. «Riscrivano pure la revoca — attacca il sindaco di Salemi — ma a questo punto io faccio una causa milionaria al Comune perché per tre mesi mi hanno impedito di fare legittimamente il mio lavoro». Sgarbi è un fiume in piena. «Alla Moratti manca la grammatica della democrazia. È un grave sgarro politico. Non si può cacciare un assessore senza una ragione». Annuncia che non abbandonerà Salemi ma che sta «studiando le possibili compatibilità e incompatibilità». Insomma, è sicuro di poterne uscire a testa alta. E in ogni caso ha già pronta la sua vendetta. Sta scrivendo un libro dal titolo (provvisorio) più eloquente che mai: «Clausura a Milano. Da Suor Letizia a Salemi (e ritorno)», che verrà pubblicato da Bompiani a metà ottobre. «È la frase tra parentesi che è importante — chiude Sgarbi — perché io a Milano ritornerò: o come assessore alla Cultura o come presidente della Provincia». Le elezioni sono l'anno prossimo.

Maurizio Giannattasio
29 luglio 2008

Eccoci nuovamente tra le scatole l'enfant terrible. Onestamente a me nn spiaceva, esperto nella sua materia lo è. Certo è un personaggio scomodo e zuccone. Infatti ha fatto di tutto per tornare a testa alta, e ci è riuscito. Staremo a vedere cosa combinerà.

lunedì 28 luglio 2008

Milano - Sparita






Grazie alla ricerca fatta da darkangel87, per la prima volta ho visto com'erano alcuni palazzi di via Vittor Pisani prima della completa trasformazione. Innegabile l'atmosfera persa. Per giunta c'erano gli alberi che con metropolitana e parcheggio multipiano son stati sacrificati negli anni 80. Almeno, io nn ricordo gli alberi nella via.
C'è anche una favolosa foto del salone della stazione.

Roma - Eurosky 2



Questa è la seconda torre dell'area Eurosky, EUR. Finalmente qualche nuova immagine e finalmente si capisce un po' di più, almeno ci provo.
Eurosky è un insieme di edifici nella zona Sud Ovest dell'EUR. Da poco è stato aperto il centro commerciale, non l'ho visto ma il look pare sia molto Cesar Palace di Las Vegas (no comment). Stanno costruendo o finendo gli edifici ad uso terziario e siamo in attesa per la realizzazione delle due torri, abbastanza alte, 155 metri circa sarà la loro altezza.

Torre Purini Therme




Torre EUROSKY, nella nuova versione (scaccia mosche)





Diciamo che la prima torre, l'EUROSKY o come la chiamo io, lo Scacciamosche mi piacicchia, ma non mi fa impazzire, specialmente quella strana antenna/braccio che spunta di traverso sulla sommità.
Mentre l'altra torre, Purini (nn so il nome esatto), anche se è un parallelepipedo semplice mi pare più elegante, meno mastodontica.

venerdì 25 luglio 2008

Milano - Le 8 Porte




Oggi sul Corriere Della Sera c'era un articolo che riportava una richiesta di Arnaldo Pomodoro indirizzata al sindaco Letizia Moratti.
Riguarda una specie di decisione presa dalla giunta precedente per abbellire 8 piazze d'ingresso in Milano.

1 - Piazzale Loreto
2 - Piazzale Susa
3 - Piazzale Lodi
4 - Piazza Abbiategrasso
5 - Largo dei Gelsomini
6 - Piazzale Segesta
7 - Piazza Firenze
8 - Piazza Istria

Se son d'accordo? Certo che si, sono tutte delle piazze enormi senza decori, senza un'anima. Già qualche post fa avevo citato piazzale Loreto, un crocevia enorme e caotico, anche esteticamente. Ora, con l'opportunità dell'EXPO e con quello che ne segue, vogliamo fare qualcosa? Naturalmente spero nulla di simile come l'alba di Luce, dell'inglese Ian Ritchie, decisamente bruttina.
Spero vivamente venga accolta la richiesta di Pomodoro.

Napoli - Centro Direzionale





Adoro questo piccolo cluster italiano di grattacieli. Ogni volta che son stato a Napoli non l'ho mai visitato. Realizzato verso la fine degli anni 80, nn possiede capolavori d'architettura, ma il suo fascino credo ce l'abbia.
Per giunta, ancora per poco, ha il grattacielo più alto d'Italia, quello della Telecom, 129 m, di poco supera il Pirelli di Milano.

Milano - Porta Nuova Area Skyscraper




Ho messo assieme il diagramma della zona Porta Nuova, includendo Vecchi e nuovi grattacieli.

Milano - Tunnel solution






Ho raccolto in rete un po' di immagini della mappa milanese con vari tracciati di eventuali tunnel.
Forse potrebbe risolvere una gran parte del traffico, anche se più che un tunnel Milano avrebbe bisogno di una rete metropolitana più estesa e capiente, da indurre la maggior parte della gente a prendere i mezzi, cosa che non avviene.
Se le metropolitane fossero come a Parigi o Londra, a brevissima distanza da molti luoghi della città, forse la gente sarebbe più propensa ad usarle.
Un Tunnel sarebbe ugualmente utile, ma ho sempre il dubbio, visto che siamo in Italia, ora che lo finiranno la gente userà il teletrasporto.

giovedì 24 luglio 2008

Il Mare a Milano


ZUCCA ARCHITETTURA ha pensato bene di trasformare l'area dello scalo Farini in un bel parco e con un bel laghetto.
Questo è il loro testo:
A Milano Scalo Farini è da tempo dismesso, tutta l’area verrà presto trasformata, i pochi binari che rimarranno per giungere a Stazione Garibaldi potranno essere interrati. Il grande spazio libero che ne deriva (circa 500.000 m2) sembra fatto apposta per accogliere il "mare a Milano", un bacino d'acqua che diventerebbe un "rifugio balneare" prossimo al centro della città.
In quest'area sono previsti circa 400.000 m2 di parco. Con la sua acqua balenabile il mare a Scalo Farini potrebbe occupare circa 200.000 m2. Nel disegno il bacino si estende su di una lunghezza pari a 1300 metri con una larghezza che raggiunge i 200 metri. Lungo tutto il perimetro è contornato da spiagge, prati e boschi.
Nei restanti 20 ettari di superficie destinata a parco potrebbe sorgere una collinetta, abbastanza alta da fornire un punto di vista panoramico sulla città. La collina, contenendo al suo interno servizi al parco, potrebbe essere alta 20 metri, sormontata ancora da una torre belvedere alta 10 metri.
In questo rifugio urbano ad alta accessibilità (grazie a metro e treno), lungo le dolci pendenze dei rilievi declinanti verso l'acqua, vi saranno spazi piacevoli in cui stare, e ampie spiagge per la balneazione.


Che dire, l'idea è molto bella, ma fattibile? Quanto potrà costare un'operazione di questo genere? Sotto ci passeranno i treni e il passante.

martedì 22 luglio 2008

Milano - Piazza Duomo piano antidegrado



Ma che bella notizia. Spero vivamente che funzioni e sia solo l'inizio.
Dovrebbero anche cambiare alcuni negozi a mio avviso, se ci fossero più bar, ma belli e non catene come Autogril, e aperti fino a tardi sarebbe ancora più bello.

Via edicole e bancarelle, al loro posto chioschi in stile «vecchia Milano». Nuova pavimentazione. Fioriere fino al Carrobbio

MILANO - Il suk tornerà ad essere una piazza occidentale. Lo vuole il sindaco Letizia Moratti: piazza Duomo deve rinascere. Il piano è pronto, resta da realizzarlo. Impresa — va detto — non facilissima, visto che sulla piazza della cattedrale si concentrano interessi (e resistenze) fortissimi. Cambierà tutto o quasi, almeno nel piano custodito nei cassetti degli uffici comunali. Ieri un incontro tra il sindaco e l'assessore Maurizio Cadeo è servito a dare l'input: il piano della qualità urbana — si chiama così — deve andare avanti in fretta e prendere forma prima possibile.
«La città lo aspetta e noi lo avevamo promesso. Lo voglio licenziare a settembre », giura Cadeo. Cinque le novità. Nuove postazioni per edicole e «baracchini», lotta agli abusivi, pavimentazione in granito nelle via circostanti, fiori, panchine. Con ordine. Il restyling partirà dalle cinque edicole che oggi incorniciano la piazza. I chioschi saranno ricollocati fuori dai portici, ai margini del sagrato, ospitati in nuove strutture in stile vecchia Milano. Niente più bandiere calcistiche che sventolano all'ingresso della Galleria, stop a gadget e souvenir straripanti dai chioschi. La mercanzia rimarrà in mostra, ma sobriamente.
Stesso discorso per le rivendite dei biglietti della lotteria. E per i «duomini », i chioschetti ambulanti che d'inverno vendono caldarroste e d'estate si riciclano in venditori di bibite e gelati. Valorizzare e riordinare: queste le parole d'ordine. Tra la zona del sagrato e quella dei portici finiranno anche le nuove panchine (l'assessore le vorrebbe in pietra). L'obiettivo in questo caso è quello di, se non eliminare, offrire una valida alternativa al bivacco sugli scalini della cattedrale. Come in ogni restyling che si rispetti non manca l'elemento floreale. Sui pali della luce, da piazza del Duomo al Carrobbio, lungo tutta via Torino, sarà un fiorire di fioriere.
Il pollice verde, in questo caso, lo metteranno i commercianti della via, sponsor dell'operazione. Piazza Duomo e dintorni. Via Foscolo, via Pellico, via Santa Radegonda: in arrivo anche qui i masselli di granito, pavimentazione «nobile» da salotto cittadino. «Stiamo lavorando a stretto contatto con la Sovrintendenza e con la Veneranda Fabbrica», spiega Flora Vallone, direttore del settore Arredo del Comune. Cambia il contenitore cambia ma non i contenuti, assicurano da Palazzo Marino.
Sono lontani i tempi delle crociate di Sgarbi contro i concerti sotto la Madonnina. Anzi: il vicesindaco Riccardo De Corato rivendica oggi con orgoglio il successo, tanto per fare un esempio, della performance di Roberto Bolle, proprio sul sagrato alto. Un suk, aveva detto Giorgio Armani. Le bancarelle, gli abusivi, le edicole-bazar. I primi a pagare il «repulisti» deciso dal Comune sono stati i «madonnari ». Da gennaio in piazza del Duomo non ci possono più stare. O almeno non tutti. Il Comune ha preteso che si sparpagliassero tra San Babila e il Castello. Risultato: quelli che hanno traslocato non guadagnano più. E protestano. Anche per loro piazza del Duomo è il centro di tutto.

Milano - Restauro stazioni


Entro il 2010 saranno rinnovate ben 15 stazioni sotterranee della metropolitana. Le prime a essere interessate al restyling saranno quelle di Loreto M1 e M2, e Garibaldi M2. In vista dell’Expo atrii, mezzanini e banchine cambieranno aspetto per essere più funzionali e accoglienti. Sarà nuova l’illuminazione , i pavimenti e la segnaletica sarà rifatta. “Perché uno dei nostri compiti – ha aggiunto Catania – è occuparci della qualità della vita di chi trasportiamo. Stazioni che andavano bene negli Anni ‘60 e ‘70 ora sono vecchie e ci fanno sentire meno sicuri”.

Sarebbe ora, anche se oramai l'architettura delle stazioni metro di Milano sono quasi un'icona, facilmente riconoscibili, ma a mio parere sono veramente tristi e povere. Non ho ancoraavuto la fortuna di vedere la metro di Napoli, ma m'immagino cose simili, luminose e piene d'arte.

lunedì 21 luglio 2008

Milano - Resti della Stazione Centrale

La vecchia stazione Centrale di Milano




Grazie a segnalazioni ho scoperto che esistono ancora frammenti della vecchia stazione centrale di Milano, mascheroni e chiavi di volta decorati. Si troverebbero in un deposito AEM ora credo 2A, in via Cena in zona porta Vittoria. Un articolo sul giornale della zona 4.
Chissà che fine han fatto ora, visto che l'intera area è soqquadro.
Almeno spero li abbia tenuti il comune e in un futuro finiscano in qualche museo, magari quello di Milano.






L'articolo www.quattronet.it

Leoni, visi incorniciati da folte barbe, motivi floreali, enormi mascheroni in pietra. Dove? In un museo di norma; invece quelli che abbiamo scoperto fanno bella mostra di sé cementati al muro di cinta della sottostazione dell’Aem che si incontra prima dell’incrocia via Cena, viale Mugello. Chi transita in auto non li vede a meno di non essere in coda, fatto abbastanza usuale, ma se siete fermi o vi capita di passare per via Cena provate a dare un occhiata al di là del cancello.
Sapere da dove arrivano, perché sono lì, chi li ha messi, forse erano parte di un palazzo che occupava questa aerea, ci ha incuriositi e anche noi di Quattro siamo andati a sbirciare tra le sbarre e scattare alcune foto. Otto blocchi di pietra allineati come in un museo all’aperto che, a prima vista, sembrano in buone condizioni nonostante lo smog, il tempo e le intemperie li abbiano segnati. Invece di essere messi in un angolo come cose vecchie sono stati giustamente utilizzati in modo che chi si trova a passare da quelle parti li possa ammirare. Spinti dalla curiosità di vederli da vicino, abbiamo suonato invano scoprendo che nella palazzina non c’è personale per via della completa automatizzazione. Abbiamo alzato la cornetta e chiamato l’Aem trovando la persona giusta: il responsabile degli immobili dell’Aem di Milano. Non siamo ancora riusciti ad incontrarlo ma siamo stati messi nella agenda degli appuntamenti per aiutarci a scoprire quale storia si nasconde dietro il “museo” di via Cena. Nel frattempo, c’è qualche lettore che ne sa qualcosa?

Sergio Biagini

La scoperta dell'acqua calda?




Premetto che detesto i confronti tra città, specialmente Roma/Milano, anche perché adoro Roma e amo Milano.
L'articolo in fondo non scopre nulla di nuovo. Di Milano capitale economica lo sapevano anche i pinguini in Antartide, la cosa che mi lascia deluso, sconcertato e anche questo lo si sapeva, gli ultimi posti in graduatoria per l'istruzione universitaria.
Il paese dei grandi cervelloni si conferma tale... cervelloni sgonfi.

Dal Corsera:
Capitale? Milano batte Roma

È ventesima nella classifica mondiale delle metropoli. Supera l'avversaria (47mo posto) anche per vivibilità



Il 2008 non sembra proprio essere l'anno di Roma capitale. E non c'entra niente l'allarme lanciato dal sindaco Gianni Alemanno e dalla nuova giunta di centrodestra sul «buco» e l'emergenza bilancio, né la norma salva-capitale o i debiti in essere. A sottolineare i problemi di Roma è il Worldwide Centers of Commerce Index 2008, la ricerca che ogni anno MasterCard svolge per identificare gli hub dell'economia globale. Secondo lo studio, che ha esaminato 75 capitali nel mondo, Londra rimane la città più importante dell'economia e Roma si posiziona al 47esimo posto, perdendo quattro posizioni rispetto al 2007 e piazzandosi dietro Lisbona, Tel Aviv, Dubai, Barcellona. Fa molto meglio Milano che sale al ventesimo gradino davanti a importanti centri come Boston, Berlino, Shangai e San Francisco.

Flussi finanziari, facilità d'impresa, vivibilità e contesto politico legale, alcuni degli indicatori presi in considerazione per l'analisi sviluppata da un gruppo di economisti, sociologi ed esperti di discipline legate ai contesti urbani e diretto da Michael Goldberg, consulente per l'economia e il governo in Canada, Stati Uniti e professore in 50 diverse università. Tra il panel di studiosi anche il direttore del National Economic Research Institute Fan Gang, Peter Taylor e Maurice D.Levi.

La classifica, che ha utilizzato 43 indici e 74 sottoindici per arrivare alla definizione di un punteggio complessivo per ogni città, dimostra che il 40% delle prime 25 città identificate come poli commerciali globali sono europee. Tra queste però non figura la Roma «caput mundi». Va ancora peggio se ci si sofferma all'analisi relativa solo al Vecchio Continente: la capitale è ferma al 21esimo posto su 28 città europee. E la situazione non migliora se si confrontano i risultati dello studio del 2007: se Milano quest'anno ha guadagnato cinque posizioni realizzando una delle performance più rilevanti insieme a Madrid, Roma è scesa di quattro gradini. «Il capoluogo lombardo batte la capitale su flussi finanziari, qualità dei servizi bancari e facilità d'impresa — spiega Paolo Battiston, direttore generale MasterCard Italia e Grecia — ma anche per le attività economiche supportate dal sistema di trasporti e per la qualità della vita».

Solo su un indicatore Roma ha la meglio: quello legato alla conoscenza e al flusso di informazioni che si basa sull'alta concentrazione di università, scuole di business administration e istituzioni di ricerca. «Sono classifiche opinabili — commenta Stefano Manzocchi, ordinario di economia internazionale alla Luiss — ma sono studi che vanno tenuti in grande considerazione perché ci dicono molto della percezione delle nostre città all'estero». «Certo — spiega il professore — Milano ha un vantaggio storico, è la nostra piazza finanziaria e l'unica Banca di Roma, per fare un esempio, è appena entrata in un gruppo europeo come Unicredit. Ma sono diversi i fattori che purtroppo penalizzano la capitale: manca un sistema di infrastrutture adeguato, c'è una scarsa capacità di progettazione e poi più in generale si ha la cattiva abitudine di investire solo in occasione di grandi eventi, come il Giubileo». Con il rischio che alla fine tutto si sgonfi come una bolla di sapone. Le complicazioni della macchina burocratica, poi, provocano frizioni che allontanano le imprese estere che decidono di investire altrove. «Non tutte le capitali hanno un ruolo di supremazia — spiega però Lanfranco Senn, professore di economia regionale e urbana alla Bocconi — guardiamo lo stato di New York ad esempio, la capitale, Albany, è una città che molti di noi non hanno mai sentito nemmeno nominare. Stessa cosa per Berna che nonostante tutto non è né Zurigo né Ginevra».

Non c'è da preoccuparsi insomma, secondo Senn, se Roma si piazza dietro Vienna (26esima) Amburgo (33esima) o Dubai (44esima). Fa un certo effetto invece vedere sia la capitale che Milano fanalino di coda nella formazione universitaria. «Solo Budapest, Atene, Lisbona e Praga sono dietro di noi per la creazione di cervelli» puntualizza Paolo Battiston. Nell'analisi, dopo la pole position di Londra, seguono New York e Tokyo come principali centri di business. «Un podio» uguale a quello del 2007. In Europa invece a parte Londra (1a posizione) e Madrid (5a) che sale anche a livello globale all'undicesimo posto grazie alla stabilità del Pil, il tasso di cambio e l'elevato standard di vita, mostrano un certo dinamismo Parigi, Francoforte e Amsterdam. Ruolo crescente per i Paesi dell'est: «Praga, Budapest, Mosca, ogni variazione positiva è molto significativa — spiega Lanfranco Senn —. Ma anche quello di Milano è un gran bel risultato, senza considerare che l'Expo sarà un potenziale di miglioramento molto forte». Se infatti l'anno prossimo il capoluogo lombardo potrebbe retrocedere nella classifica a causa del ridimensionamento di Malpensa, il bilanciamento potrebbe arrivare grazie all'Expo. Si prevede un afflusso di circa 29 milioni di visitatori, 70 mila nuovi posti di lavoro e un investimento che, compreso l'indotto, viene valutato in 20 miliardi di euro con una forte prevalenza nel settore immobiliare.

Corinna De Cesare

venerdì 18 luglio 2008

Eluana

Non volevo postare nulla in merito, anche perché è argomento di questi ultimi mesi su ogni testata.
Non volevo postare nulla anche perché non saprei che fare o dire, anche se un'idea ce l'ho sempre avuta, rispettare la vita, cioè l'accanimento terapeutico non mi sembra molto far parte della natura, ma è un'invenzione umana.
Oggi ho letto questo:

Lettera del padre di una ragazza siciliana in stato vegetativo persistente.

Con la lettera allegata voglio esprimere la mia solidarietà a Beppino Englaro
che, come me, vive una “realtà parallela” incredibilmente dolorosa per avere
una figlia in stato vegetativo persistente.
Egli sta dimostrando forza e grande dignità in mezzo a tanto rumore e a tanto
starnazzare.
Ma facciamo silenzio! Per un momento fermiamoci, riflettiamo e: Immaginiamo che gravissimi danni cerebrali, riportati a seguito di un forte trauma cranico, ci costringano a stare giorno e notte a letto oppure in una sedie a rotelle, senza avere la possibilità di vedere e di sentire le voci dei nostri cari e di cacciare via una mosca dal viso perché incapaci di muovere anche un dito, Immaginiamo di non riuscire a trattenere l’urina e le feci e di sentirci voltare e rivoltare da mani esperte sul letto ogni tre ore per il cambio del pannolone come quando eravamo bambini , di non poter mangiare nulla perché non riusciamo a deglutire , di non riuscire a bere perché l’acqua andando in trachea ci farebbe soffocare, di sentire i liquidi invadere lo stomaco tramite un foro fatto nella pancia. Immaginiamo di avere un tubo inserito nella gola che ci consente di respirare ma che ci provochi, quando tossiamo o starnutiamo, dolorose lacerazioni alla trachea. Immaginiamo di avere passato tre mesi in una sala di rianimazione con forti crisi epilettiche e di esserne usciti con gli arti deformati per la lunga immobilità e poi di avere fatto degli inutili viaggi della speranza ( con i nostri cari) in Italia o all’estero. Immaginiamo di essere stati sottoposti a tre interventi chirurgici ai polmoni a causa di forti difficoltà respiratorie. Immaginiamo di essere assistiti intere nottate in casa, trasformata in corsia ospedaliera, dai nostri cari che cercano di evitare che ci possiamo mordere le labbra o la lingua, che ci favoriscono la respirazione utilizzando ventilatori, apparecchi per l’aerosol e aspiratori che, continuamente, tirano fuori, attraverso lunghi tubi, le secrezioni che ostruiscono i bronchi e le vie respiratorie . Immaginiamo poi, come aggravante, di abitare in una regione d’Italia, la Sicilia, dove le strutture di riabilitazione per postcomatosi sono del tutto insufficienti e dove le famiglie sono costrette a salti mortali per la riabilitazione dei loro malati e dove devono lottare, continuamente, per ottenere i diritti che invece hanno i cittadini di regioni più virtuose. Immaginiamo di non avere speranze di guarigione o di una vita umanamente accettabile. Accetteremmo di vivere una vita così oppure , se potessimo farlo, rifiutare le “ buone” intenzioni dei medici che ci vogliono dare per < elemosina> una vita di stenti e dire: No grazie io non voglio la vostra elemosina, non voglio che sia violata la mia dignità! Facciamo SILENZIO e RISPETTIAMO Eluana. RISPETTIAMO il dolore di un padre che con grande dignità ha lottato e lotta per il bene di Eluana. Smettetela con le televisive crociate delle bottiglie d’acqua al Duomo di Milano perché le indulgenze non sono più garantite ed è improbabile che il promotore di tali pellegrinaggi sia dichiarato “santo subito” (magari come< grande santo protettore> dei giornalisti). Chi scrive è il padre di una ragazza di 25 anni in stato vegetativo persistente da due anni e mezzo, a causa di uno shock anafilattico dovuto all’ingestione di una polpetta di carne trattata con sostanze nocive, che una mano incosciente aveva aggiunto nel tritato, per guadagnare qualche miserabile euro in più. Mia figlia ed Eluana sono doppiamente sfortunate perché oltre ad avere le loro giovani vite spezzate , non hanno potuto rifiutare l’uso della “tecnologia avanzata” delle sale di rianimazione per chiedere di morire secondo natura . I medici delle rianimazioni, avendo a disposizione apparecchiature tecnologicamente avanzate, sono in grado di strappare alla morte molti pazienti sottoponendoli a tutte le cure possibili, anche se consapevoli della loro inutilità e delle conseguenti sofferenze . Spesso l’esito di un coma degenera in uno stato vegetativo; di esso dice la letteratura scientifica: < E’ il più controverso disturbo della coscienza; è un fenomeno moderno, prima sconosciuto, prodotto delle rianimazioni e delle terapie intensive. Chi è in questo stato reagisce agli stimoli dolorosi e non è in grado di attivare la masticazione, la deglutizione ed è del tutto incontinente>. Io dico che lo stato vegetativo che non è vita ma non è nemmeno morte è mostruoso, (un frutto della medicina del 2000). E’ un ibrido di vita e, simultaneamente, di morte. Non è accettabile umanamente questa degenerazione della medicina. Penso che se si facesse un referendum in Italia, dopo una vera informazione, il 95 % degli italiani (il resto sarebbero fondamentalisti religiosi, o masochisti, o disinformati) voterebbe per il testamento biologico . Per quanto ho detto, ecco perché il padre di Eluana, costretto a difendersi dagli attacchi virulenti che arrivano anche dai vescovi in trasferta oltreoceano, parla di ” natura violentata “. E la stessa cosa avrà pensato Papa G. Paolo secondo, quando rifiutò il sondino per l’alimentazione, chiedendo di “lasciarlo andare alla casa del Padre” (come ha scritto in un libro il suo segretario). Se i medici rianimatori ( di altissimo livello) non avessero rispettato la sua volontà, con i loro strumenti di “tecnica avanzata” avrebbero mantenuto in vita il Pontefice chissà per quanto tempo e, probabilmente, potrebbe essere ancora vivo. Il Papa , persona intelligente, lo sapeva che il “ rifiuto” delle terapie medico-chirurgiche, anche quando conduce alla morte, non può essere scambiato per eutanasia. Il malato ha il diritto di scegliere che la malattia segua il suo corso naturale . E facciano religioso silenzio quei preti con i loro sagrestani che contestano la giusta sentenza dei Giudici di Milano che hanno dimostrato equilibrio e grande umanità . Probabilmente tali Giudici hanno pensato alla “vita dell’individuo”,a cui compete la capacità di discernimento e libero arbitrio . Nella sentenza c’è il rispetto per l’uomo. Il rispetto per Eluana. Ho l’ impressione che invece una parte del clero ami di più la dottrina consolidata piuttosto che l’uomo. Questo è’ un problema interno alla chiesa cattolica e spero che sia dibattuto in modo approfondito in quanto essa ha una grande influenza su molte fasce della società e della politica italiana. Anche Eluana non avrebbe mai accettato quella innaturale condizione in cui si trova. Noi, persone libere, non abbiamo motivo di dubitarne come invece, maliziosamente e faziosamente, fa qualche nostro concittadino alle vette della politica. Ed ha ragione il Presidente della Consulta di Bioetica ( Maurizio Mori) quando dice: "Eluana ha scelto che non avrebbe voluto vivere da vegetativo permanente, ed e' giusto rispettare la sua volonta'. Si può dissentire, ma e' bene moderare i toni nel rispetto delle diverse convinzioni e degli opposti valori. E facciano silenzio tutti , soprattutto quei politici che con l’uso quotidiano dei mass-media si ergono ad arbitri e custodi della vita. Penso che, da loro, Eluana è trattata come un mezzo per difendere la loro morale che vorrebbero imporre a tutti. Tremo all’idea che possano discutere di una materia tanto delicata come il testamento biologico o altri problemi di etica tali politici , che non sono stati scelti direttamente dagli italiani ma dalle segreterie dei partiti, che hanno dimostrato uno scarsissimo senso dello Stato ( es. “le due “porcate”), ignorando totalmente gli obiettivi ideali e concreti che dovrebbero essere propri della politica.


Da RTM

Hong Kong - Panorama



Trovata in rete questa fantastica foto di una delle più belle baie al mondo.
Non ci sono mai stato, ma credo sia una delle città più incredibili e lontane dal mio mondo.

giovedì 17 luglio 2008

Design - BMW GINA






Questa è la presentazione della GINA, l'auto con la "pelle". Stupenda!

Da un prototipo definito “visionario” non si può attendere null’altro che la volontà di stupire, di creare incredulità: Bmw presenta il concept-studio GINA Light Visionary Model, auto malleabile e capace di mutare il proprio aspetto a seconda dei gusti del guidatore. L’innovazione radicale rivolta alla conformazione della carrozzeria.

La spiegazione tecnica è piuttosto semplice: un tessuto elasticizzato ricopre dei “prolungamenti” del telaio, mobili ed elettro-attuati, così da ottenere una resa estetica differente alla semplice pressione di un pulsante. Ma non è tutto: anche l’interno si può adattare al movimento dei pannelli.

Milano - Alba 2015

Panorami elaborati da me coi nuovi grattacieli.





Mi son sempre immaginato il giorno che da lontano si vedranno le nuove torri, già le torri ddi Milano son visibili da lontano, mi è capitato diverse volte di andare a Campo dei Fiori, Varese, Monte Vecchia o Valcava, sopra Lecco da dove è facilmente visibile Milano in lontananza, tempo permettendo. Così ispirato dalle foto delle città australiane qui sotto ho immaginato il panorama futuro.

Brisbane

Melbourne
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